Nazioni Unite più preoccupate del proprio logo che degli abusi di diritti umani

26 agosto 2011

Una donna Ayoreo-Totobiegosode costretta a lasciare la foresta natale, nel Chaco paraguaiano. © Ruedi Suter/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2011 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Gli Indiani Ayoreo del Paraguay sono rimasti sbalorditi dalla reazione delle Nazioni Unite a una protesta formale da loro inoltrata contro gli allevatori di bestiame Yaguarete Pora.

In maggio, i leader Ayoreo avevano diramato una protesta formale contro l’inclusione della compagnia nel Global Compact delle Nazioni Unite, un’iniziativa che si dichiara destinata a incoraggiare le aziende a rispettare l’ambiente e i diritti umani.

Gli Ayoreo avevano contestato che la compagnia era già stata riconosciuta colpevole di disboscamento illegale della foresta nel loro territorio ancestrale e di occultamento di prove che dimostrano l’esistenza nell’area di alcuni gruppi di Indiani incontattati.

La risposta delle Nazioni Unite alla richiesta degli Indiani di escludere la compagnia dall’iniziativa fu lapidaria: “Non abbiamo né le risorse né il mandato per condurre delle indagini su nessuno dei nostri aderenti”.

Oggi tuttavia, le Nazioni Unite hanno scritto alla Yaguarete. Ben lungi dal prendere posizione sugli abusi nei confronti dei diritti umani di cui l’azienda è accusata, però, le Nazioni Unite le hanno contestato solo di aver utilizzato il logo senza avere compilato il modulo necessario, e le hanno quindi chiesto di cancellarlo.

Il logo del Global Compact è scomparso immediatamente del sito della compagnia.

Qui si vede……………………………………………….. e qui non più. © Survival

Se gli allevatori di bestiame continueranno a distruggere la foresta da cui gli Indiani dipendono per sopravvivere, gli Indiani incontattati potrebbero essere sterminati.

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