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I Nicobaresi

I Nicobaresi sono indigeni delle Isole Nicobare dell’India, parte dell’arcipelago delle Andamane e Nicobare, nell’Oceano Indiano.

Circa 1.000 dei 30.000 Nicobaresi vivono sulla isola di Gran Nicobar e sono minacciati da un megaprogetto del governo indiano che mira a trasformare la loro isola nella “Hong Kong dell’India”.

Loro e i loro vicini indigeni Shompen, per la maggior parte incontattati, rischiano di essere devastati da questa catastrofica trasformazione della loro isola.

I Nicobaresi

Popolo oceanico, i Nicobaresi giunsero probabilmente sulle isole circa 5.000 anni fa. Oltre ai Nicobaresi e agli Shompen, le isole Andamane e Nicobare sono la casa di altri popoli indigeni come i Sentinelesi incontattati e gli Ang (precedentemente noti come Jarawa) di recente contatto. Esperti pescatori, i Nicobaresi hanno un forte legame con il mare, ma oltre a ciò cacciano, coltivano orti e allevano maiali. Tradizionalmente, le famiglie allargate vivono in case ampie, che ospitano ognuna circa 20-30 persone. I Nicobaresi venerano spiriti che credono mantengano l'equilibrio della vita, e comunicano con loro attraverso rituali.

I Nicobaresi di Gran Nicobar (luogo che loro chiamano Patai Takaru) condividono da innumerevoli generazioni l’isola con il popolo degli Shompen: insieme, ne custodiscono l’alta biodiversità. Sebbene la maggior parte degli Shompen non abbia contatti permanenti con l'esterno, alcuni di loro hanno relazioni di reciprocità con i vicini Nicobaresi.

La devastazione dello tsunami

Lo tsunami che nel 2004 colpì l'Oceano Indiano ebbe un impatto tragico sulle Isole Nicobare. Circa 10.000 Nicobaresi – uno ogni quattro – furono uccisi dalle onde alte fino a 15 metri che si abbatterono sulla costa.

© Ajay Saini
Un gruppo di Nicobaresi attraversa una foresta, ora devastata e inondata dal mare a seguito dello tsunami del 2004.

La maggior parte dei Nicobaresi di Gran Nicobar morì, poiché lo tsunami distrusse completamente i loro villaggi. Gran parte dei sopravvissuti fu successivamente trasferita in insediamenti sovraffollati intorno alla città di Campbell Bay. Da allora sono bloccati lì e vivono in condizioni miserabili, con terribili conseguenze per la loro salute. Da anni chiedono al governo indiano il permesso di tornare ai loro vecchi villaggi, ma la loro richiesta è sempre stata rifiutata.

Un mega-progetto di sviluppo e "la morte della vita".

Ora, il governo indiano ha altri piani per la loro terra: trasformare Gran Nicobar nella "Hong Kong dell'India" attraverso un mega-progetto di sviluppo che sconvolgerà completamente l'isola. Milioni di alberi saranno abbattuti per essere sostituiti da un porto gigantesco, da una nuova città, da un aeroporto internazionale, una centrale elettrica, una base militare, un parco industriale e zone turistiche per oltre 244 chilometri quadrati di territorio, compresi gli ex villaggi dei Nicobaresi. Il governo sta inoltre pianificando di insediare nell’area fino a 650.000 persone, una popolazione pari a quella di Las Vegas, e di attirare circa un milione di turisti e altri visitatori ogni anno.

Il progetto si estenderà per circa un terzo dell'isola, di cui metà all'interno della Riserva Indigena ufficiale dei Nicobaresi e degli Shompen. Nessuno di questi due popoli ha dato il suo consenso, come richiesto sia dalla legge indiana sia da quella internazionale. Intervistato su cosa avrebbe significato il disboscamento della foresta pluviale per i Nicobaresi e gli Shompen, un uomo nicobarese ha parlato di "morte della vita".

Se il progetto verrà realizzato, i Nicobaresi non potranno mai più tornare ai loro villaggi. Sebbene non siano vulnerabili alle malattie esterne come gli Shompen, data la loro già precaria condizione questo progetto sarà assolutamente catastrofico anche per loro.

© Ministry of Ports, Shipping and Waterways
Un’immagine del progetto per il mega-porto sull’isola di Gran Nicobar, realizzata dal governo indiano. È solo uno dei tanti, enormi cambiamenti in programma che causerebbero una distruzione ambientale diffusa nell’isola, unica casa degli Shompen.
  

Survival chiede all’opinione pubblica internazionale di intervenire per fermare questo progetto altamente distruttivo, affinché i Nicobaresi possano tornare ai loro villaggi d'origine, e Nicobaresi e Shompen possano vivere in pace sulla loro isola, nel pieno rispetto dei loro diritti territoriali.

 

© The Nancowry Group of Tribal Councils
Nicobaresi riuniti per una cerimonia.
 

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