Argentina: sei bambini indigeni morti di denutrizione

10 febbraio 2011

Ragazzine Wichí, fiume Pilcamayo, Argentina. © Survival International

Questa pagina è stata creata nel 2011 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

La settimana scorsa, nella provincia argentina di Salta, sono morti di denutrizione sei bambini Wichí. Il più piccolo aveva solo 18 mesi.

Julián Darío Pérez è stato dichiarato morto mercoledì per “choc settico da denutrizione”. Era già stato ricoverato in ospedale la settimana prima, e poi dimesso.

Secondo il quotidiano argentino “La Voz”, decine di bambini dell’area sono attualmente in cura per disidratazione e denutrizione.

L’associazione dei Professionisti dell’Assistenza Sanitaria di Salta ha replicato alle accuse del governo che attribuiva ogni responsabilità allo staff medico: “Loro (il governo) hanno cercato di liberarsi delle loro responsabilità politiche per la fame cronica e la mancanza d’acqua potabile che costituiscono la vera causa di queste e di molte altre morti infantili assolutamente evitabili”.

I Wichí sono gli abitanti nativi del bacino del fiume Pilcomayo, nell’Argentina settentrionale. La loro terra, un tempo fertile, è stata ripetutamente sottratta agli Indiani da allevatori di bestiame, agricoltori e coloni che hanno lasciato le comunità wichí quasi senza terra e disperatamente impoveriti.

Come molti dei popoli indigeni del mondo, i Wichí soffrono di smisurati tassi di denutrizione e fame. “La mancanza di rimedi è una condizione endemica tra le comunità indigene” ha dichiarato un medico di Salta.

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