Esperto ONU visita i Boscimani e costata la mancanza di accesso all’acqua

31 marzo 2009

Bambino Boscimane, CKGR, Botswana 2004. © Survival International

Questa pagina è stata creata nel 2009 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

James Anaya, Relatore Speciale delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, ha fatto visita, questo mese, ai Boscimani della Central Kalahari Game Reserve (CKGR), in Botswana. Ha incontrato anche i Boscimani che vivono all’interno della riserva, senza alcun accesso all’acqua.

Il Professor Anaya ha visitato diverse comunità di Boscimani compresi i campi di reinsediamento di Kaudwane e New Xade, nei quali il governo ha scaricato migliaia di Boscimani dopo averli coercitivamente sfrattati dalle loro terre ancestrali. Anaya ha inoltre visitato due comunità all’interno della riserva: i villaggi di Gugamma e di Metsiamenong.

Con una storica sentenza emessa nel 2006, l’Alta Corte del Botswana confermò il diritto dei Boscimani a vivere nella riserva del Kalahari. Da allora, alcuni sono riusciti a farvi ritorno e si sono ricongiunti ai pochi Boscimani che riuscirono a resistere alle espulsioni. La maggior parte, però, sono ancora intrappolati nei campi di reinsediamento, a causa del divieto imposto loro dal governo di praticare la caccia di sostentamento e di utilizzare il loro pozzo per l’acqua.

Il governo ha tuttavia permesso a una compagnia mineraria e a una compagnia turistica di operare nella riserva scavando autonomamente i propri necessari pozzi per l’acqua.

Questo stesso mese, inoltre, il Consiglio sui Diritti Umani delle Nazioni Unite ha concluso il suo rapporto sul Botswana.

Nel documento, la Finlandia esorta il Botswana “ad assicurare il rispetto dei diritti dei popoli indigeni che vivono nelle aree che interessano alle compagnie dell’industria diamantifera”, mentre la Danimarca chiede al Paese africano di “garantire l’accesso alla terra e il necessario sostegno ai residenti della riserva, come previsto dalla Dichiarazione sui Diritti dei Popoli Indigeni delle Nazioni Unite.”

Canada e Spagna hanno a loro volta sollecitato un’azione urgente sulla questione; il Messico, infine, ha raccomandato al Botswana di ratificare la legge internazionale sui diritti dei popoli indigeni e tribali, la Convenzione ILO 169.

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