Boscimani, una 'fondamentale questione di diritti umani' secondo il Dipartimento di Stato USA

28 marzo 2014

Kebonyeng Kepese è stato arrestato e picchiato per aver cacciato per sfamare la sua famiglia. © Survival International

Questa pagina è stata creata nel 2014 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Il Dipartimento di Stato americano ha pubblicato un rapporto schiacciante che definisce la discriminazione dei Boscimani da parte del governo del Botswana come “una fondamentale questione di diritti umani”.

Il Rapporto del 2013 sui Diritti Umani in Botswana afferma infatti che i Boscimani sono “emarginati a livello economico e politico”, e sottolinea che “generalmente non hanno accesso alla loro terra tradizionale.”

Il rapporto sferza un colpo imbarazzante al governo del Botswana, che sostiene da tempo che gli sfratti forzati dei Boscimani dalla loro terra ancestrale nella Central Kalahari Game Reserve (CKGR) sono volontari e aiutano lo “sviluppo” sociale ed economico della tribù.

I Boscimani furono cacciati dalla loro terra ancestrale nel corso di tre ondate di brutali sfratti governativi ma nel 2006, con una sentenza storica, la Corte Suprema ha riconosciuto il loro diritto di vivere nella CKGR.

Secondo il rapporto del Dipartimento di Stato, il Botswana ha però adottato “un’interpretazione restrittiva” della sentenza della Corte Suprema: “nonostante le autorità abbiano permesso ad alcuni dei residenti originari di tornare nella CKGR, i loro figli e altri parenti devono ancora richiedere un permesso per entrare e uscire dalla riserva.”

La maggior parte dei Boscimani è infatti costretta a richiedere un permesso della durata di un mese per entrare nella CKGR – una pratica che ricorda molto le Pass Laws dell’apartheid sudafricano.

Le conclusioni del Dipartimento di Stato sono in linea con un recente reportage della BBC che ha raccontato le condizioni in cui vivono i Boscimani che non hanno potuto fare ritorno a casa dai campi di reinsediamento governativi.

L’indagine della BBC ha denunciato che, nonostante il governo abbia promesso ai Boscimani una vita migliore fuori dalla Riserva, oggi nei campi dilagano AIDS e alcolismo, problemi un tempo sconosciuti alla tribù.

Survival International ha scritto al governo degli Stati Uniti per chiedergli di aiutare a porre fine alle politiche razziste del governo del Botswana nei confronti dei Boscimani.

Nel settembre 2013 Survival ha lanciato il boicottaggio del turismo in Botswana fino a quando il governo non rispetterà il diritto dei Boscimani a vivere in pace nella loro terra nella CKGR.

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