POPOLI INCONTATTATI:

FRONTIERE DI RESISTENZA

Un rapporto di Survival unico

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Richard Gere e leader indigeni lanciano il rapporto di Survival International ‘Popoli indigeni incontattati: frontiere di resistenza’

27 ottobre 2025

I leader indigeni Lucas Manchineri e Maipatxi Apurinã dal Brasile, Herlin Odicio dal Perù e l’attore Richard Gere hanno presentato oggi a Londra il nuovo rapporto di Survival International, ‘Popoli indigeni incontattati: frontiere di resistenza’.

Survival International ha presentato oggi “Popoli indigeni incontattati: frontiere di resistenza” – il primo rapporto mai realizzato sui popoli incontattati di tutto il mondo – nel corso di una conferenza stampa a Londra a cui hanno partecipato i leader indigeni Lucas Manchineri e Maipatxi Apurinã dal Brasile, Herlin Odicio dal Perù e l’attore Richard Gere.

Dopo anni di ricerche rigorose, Survival International rivela nel rapporto che i popoli e gruppi incontattati nel mondo sono almeno 196, in 10 Paesi diversi, tra Sud America, Asia e Pacifico: è la cifra più completa, accurata e aggiornata mai stimata. Tuttavia, la metà di essi potrebbe essere sterminata entro 10 anni se governi e aziende non interverranno. 

Questo genocidio silenzioso è già in corso: è causato dal contatto forzato, dalle violenze, dalle malattie introdotte dall’esterno e dal furto di terra, ed è alimentato per la maggior parte da industrie estrattive come il taglio del legno (una minaccia per il 64% dei popoli e gruppi incontattati) e le attività minerarie (41%), e l’agrobusiness (23%). 

“Per quanto tempo ancora noi, nel mondo industrializzato, continueremo a considerare i popoli incontattati solo degli sfortunati danni collaterali, mentre saccheggiamo le loro terre per le nostre automobili, le nostre case, il nostro fabbisogno energetico, i nostri gioielli e il nostro intrattenimento?” ha dichiarato Richard Gere. 

“Dobbiamo sostenerli raccontando le loro storie e mostrando al mondo che i popoli incontattati non sono scomparsi. Sono qui. Stanno lottando nella loro foresta, a volte silenziosamente. Abbiamo l'obbligo spirituale e politico di proteggerli… Non vogliamo che la storia del contatto che abbiamo sofferto noi popolo Manchineri si ripeta” ha affermato Lucas Manchineri, del popolo Manchineri del Brasile, a proposito degli indigeni incontattati, che lui chiama ‘popoli diffidenti’.

© G. Miranda/FUNAI/Survival
L’immagine, diventata iconica, di un gruppo di indigeni incontattati in Brasile, fotografati a distanza durante un sorvolo di monitoraggio del governo brasiliano nel 2010.

A questi pericoli si aggiungono anche alcune minacce crescenti: 

  • L’aumento di bande criminali violente, spesso legate al traffico di droga e alle attività minerarie illegali nel profondo dell’Amazzonia.
  • Missionari, finanziati da organizzazioni evangeliche multimilionarie, che ricorrono alle ultime tecnologie per rintracciare popoli incontattati e convertirli al cristianesimo.
  • Influencer dei social media in cerca di like e followers che si filmano nel tentativo di forzare il contatto per creare contenuti video da monetizzare. 

Con questo rapporto, che si basa su oltre 50 anni di esperienza e ricerca dell’organizzazione, Survival International lancia un appello urgente, e potente, diretto a governi, aziende e opinione pubblica affinché rispettino i diritti e i territori dei popoli indigeni incontattati. 

Il rapporto di Survival è ricco di storie personali, studi di caso e voci dirette dalle foreste, con cui molti testimoni indigeni svelano le dinamiche del primo contatto e i traumi che ne conseguono. Sono anche storie di resilienza e di resistenza – perché il rifiuto del contatto è una scelta attiva e continua dettata dalle circostanze.

Alla vigilia della COP30, questo messaggio assume ancora più rilevanza: proteggere i loro territori è anche una condizione essenziale per fermare la crisi climatica globale. Il rapporto sottolinea che rifiutare il contatto è una scelta consapevole e dimostra che, quando non sono sotto attacco, i popoli indigeni incontattati non solo sopravvivono ma prosperano

Herlin Odicio, leader kakataibo dalla regione di Ucayali in Perù ha affermato: "Noi organizzazioni indigene lavoriamo per difendere i loro diritti, perchè loro non hanno persone che possano uscire e lottare da sole. Vengono rese invisibili dal governo."

"Non riconoscere l'esistenza dei popoli incontattati è una grave violazione dei loro diritti. Il loro diritto di essere protetti non deve esistere solo sulla carta, ma anche nella realtà" ha dichiarato Maipatxi Apurinã, del popolo Pupīkary (Apurinã) del Brasile.

“I popoli incontattati non sono passivi e sono ben consapevoli del mondo esterno” ha dichiarato oggi la Direttrice generale di Survival International, Caroline Pearce. “Scelgono attivamente di rifiutare e resistere al contatto, hanno il sostegno dei loro vicini indigeni e la legge internazionale è pienamente dalla loro parte.”

"Dai Chakma buddisti del Bangladesh ai gruppi che vivono nelle profondità dell'Amazzonia, i popoli indigeni chiedono di essere lasciati in pace nelle loro terre. Nel caso dei popoli incontattati, è tutto ciò che chiedono" ha affermato Gere durante la presentazione del rapporto. "Eppure, troppo spesso subiscono l'esatto opposto: attacchi violenti, le loro comunità decimate dalle epidemie, le loro case distrutte e devastate; e tutto questo per il profitto di altri."

Note ai redattori  

Scrivere a [email protected] per richiedere:  

  • un ricco archivio di foto e video
  • la cartella stampa e una sintesi del rapporto
  • interviste

Survival può organizzare interviste con:

  • Esperti di Survival, e la Direttrice di Survival International Italia Francesca Casella 
  • Persone indigene contattate che possono raccontare le proprie esperienze dirette delle minacce denunciate nel rapporto
  • Altri attivisti, esperti e gruppi che lavorano per proteggere i popoli incontattati sul campo.

Su Survival International 
Survival International è il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni. Ha sostenitori in oltre 100 paesi del mondo. Dagli Awá in Brasile agli Shompen in India, le campagne di Survival hanno fermato trafficanti di legname, espulso minatori e lottato per proteggere le terre e la vita dei popoli indigeni fin dal 1969.

Survival fa pressione sui governi, costringendoli a mappare e proteggere i territori indigeni incontattati. Ci opponiamo alle multinazionali, ai criminali e agli accaparratori di terre che invadono le terre indigene, rubano risorse, abbattono foreste e distruggono vite.

Survival è l'unica organizzazione che lotta a livello globale per i diritti e la vita di tutti i popoli incontattati del mondo.

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