Venezuela: assassinato leader indigeno Yukpa

6 marzo 2013

Sabino Romero, leader indigeno yukpa, assassinato per aver difeso il diritto alla terra del suo popolo. © Homo et Natura

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Sabino Romero, un importante leader e attivista yukpa, è stato assassinato il 3 marzo nella Sierra de Perijá, una regione montuosa del Venezuela occidentale al confine con la Colombia.

L’ufficio del pubblico ministero del Venezuela (Fiscalía General) ha aperto un’inchiesta sull’omicidio. Secondo la ricostruzione dei fatti, Sabino stava scendendo lungo una strada di montagna quando due uomini su un motorino si sono avvicinati all’auto e gli hanno sparato a bruciapelo. Sua moglie Lucía, che viaggiava con lui, è rimasta ferita.

Sabino era uno dei leader yukpa più impegnati ed esposti, e per anni ha condotto campagne coraggiose per il diritto alla terra del suo popolo.

Era costantemente minacciato dai sicari al soldo degli allevatori che occupano l’area e che si oppongono al riconoscimento della terra yukpa come un unico territorio, che Sabino rivendicava.

Nel 2009 le autorità lo arrestarono insieme a un altro leader yukpa, Alexander Fernandez, e lo tennero rinchiuso in un carcere militare per un anno e mezzo con la falsa accusa di omicidio e altri crimini.

I due furono finalmente rilasciati nel giugno 2011, poiché il pubblico ministero non fu in grado di fornire alcuna prova a sostegno delle accuse.

Nonostante le numerose richieste da parte degli Yukpa e l’aumento dei conflitti violenti fomentati dagli allevatori, le autorità non hanno fornito alcuna protezione a un importante portavoce yukpa come Sabino.

Sua figlia Zenaida era venuta in Europa lo scorso dicembre su invito della Ong LAMMP per incontrare alcuni funzionari delle Nazioni Unite e dei governi europei.

Durante un incontro con un parlamentare inglese aveva dichiarato: “Non abbiamo bisogno che il nostro territorio sia sfruttato dalle compagnie minerarie… Stiamo lottando per la nostra terra ancestrale da anni. Vogliamo un territorio libero, la terra della nostra Madre Terra.”

Secondo l’organizzazione venezuelana per i diritti umani Provea, negli ultimi cinque anni sono stati assassinati diversi indigeni yukpa, ma nessun caso è stato adeguatamente indagato dalle autorità. Il padre di Sabino, José Manuel, era stato assassinato nel 2009 presumibilmente da un allevatore che occupava la terra della tribù.

Nonostante le promesse pubbliche del 2009, secondo cui il suo governo avrebbe riconosciuto il diritto indigeno alla terra nella Sierra de Perijá, il defunto presidente Chavez non ha fatto nulla per risolvere il conflitto territoriale.

Survival ha fatto pressione sul governo venezuelano chiedendogli di agire con urgenza per risolvere i conflitti nella Sierra de Perijá e riconoscere i diritti territoriali degli Yukpa.

Minacce di morte sono state inviate anche a Lusbi Portillo, della Ong locale Homo et Natura, che da molto tempo sostiene gli Yukpa e si oppone all’estrazione del carbone nei territori indigeni nella Sierra de Perijá.

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