Boscimani in attesa della sentenza per il diritto all’acqua

19 gennaio 2011

Bambini Boscimani della Central Kalahari Game Reserve, Botswana. © Survival International

Questa pagina è stata creata nel 2011 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

I Boscimani del Kalahari hanno perorato la causa del loro diritto all’acqua davanti alla Corte d’Appello del Botswana lunedì scorso. Il caso è stato istruito da una commissione di cinque giudici e il loro verdetto è atteso per il 27 o il 31 gennaio prossimi.

I Boscimani hanno ottenuto il diritto a tornare nella Central Kalahari Game Reserve (CKGR), loro terra ancestrale, quattro anni fa, nel corso di un processo che è rapidamente diventato il più lungo della storia del Botswana. Ma una sentenza della Corte Suprema del 2010 ha appoggiato la politica governativa di impedire ai Boscimani di procurarsi acqua all’interno della riserva. L’appello mira appunto a ribaltare questa sentenza.

Poiché non posso utilizzare il pozzo esistente nelle loro terre, i Boscimani sono costretti a percorrere anche centinaia di chilometri, a piedi o a dorso di mulo, per raccogliere acqua all’esterno della CKGR.

Se i Boscimani dovessero perdere, la sentenza contravverrà alle due Dichiarazioni delle Nazioni Unite che riconoscono quello all’acqua come un diritto umano fondamentale.

L’udienza del processo d’appello si è protratta per quasi tutto il giorno, durante il quale i giudici hanno ascoltato l’esposizione del caso dalle due parti: l’avvocato dei Boscimani e quello del governo.

“Gli occhi dell’opinione pubblica mondiale sono puntati su questo processo e tutti attendiamo di sapere se i Boscimani otterranno finalmente giustizia” ha dichiarato oggi Stephen Corry, Direttore generale di Survival International. “I Boscimani chiedono solo la garanzia di non vedersi negare l’acqua dal governo; come potrebbe un tribunale giusto negare loro questo diritto fondamentale?”

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