Tribù del Borneo minacciate da una massiccia espansione delle piantagioni di palma da olio

20 dicembre 2010

Le compagnie della palma da olio stanno aprendo piantagioni nelle terre dei Penan. © Survival International

Questa pagina è stata creata nel 2010 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Sui cacciatori raccoglitori Penan e altre tribù del Sarawak pende la minaccia di nuovi e imponenti progetti di espansione delle piantagioni di palma da olio.

Il governo del Sarawak ha annunciato l’intenzione di raddoppiare i territori delle palme da olio entro il 2020 utilizzando proprio la terra indigena, definita dalle autorità come “in gran parte sotto-utilizzata e senza proprietari”.

Le compagnie di taglio del legname hanno già distrutto gran parte della foresta pluviale da cui dipende la sopravvivenza dei Penan. E oggi i Penan e altre tribù stanno anche assistendo alla svendita della loro terra a causa della palma da olio. Sono già oltre 100 le cause intentate nei tribunali del Sarawak dai popoli indigeni determinati a vedersi riconoscere i loro diritti territoriali.

“La foresta è il mio tetto e la mia casa, ed è anche il luogo in cui posso trovare cibo per nutrirmi” ha raccontato una donna penan a Survival International. “Ma quando le palme da olio arriveranno, andrà tutto perso.”

Un capo tribù penan di nome Matu, la cui terra è già stata utilizzata dai coltivatori di palma da olio, ha dichiarato: “Le nostre terre e le nostre foreste ci sono state tolte con la forza. I nostri alberi da frutto sono andati distrutti, i nostri territori di caccia sono diventati piccolissimi e i fiumi sono inquinati e i pesci stanno morendo. Prima qui intorno c’erano molti cinghiali. Ora ne troviamo uno ogni due o tre mesi”.

Il governo si è posto l’obiettivo di espandere le coltivazioni di due milioni di ettari entro il 2020. Il ministro per lo sviluppo della terra del Sarawak, James Masing, ha dichiarato al giornale malese The Star che la palma da olio è la terza fonte di valuta straniera dello stato dopo il petrolio e il gas liquido naturale. Ha dichiarato anche che il suo ministero sta lavorando per eliminare gli intoppi burocratici e poter mirare a uno “sviluppo più aggressivo” della terra indigena.

“Come sempre, il governo del Sarawak sta anteponendo il profitto alle persone” ha denunciato Stephen Corry, direttore generale di Survival International, “e sta mostrando un impudente disprezzo per i diritti dei popoli indigeni. L’espansione delle piantagioni di palma da olio sarà un disastro per i Penan e loro non le vogliono.”

La palma da olio è utilizzata per la produzione di biocarburanti e in molte preparazioni alimentari e cosmetiche.

Scrivi una lettera per le tribù del Sarawak!

Penan
Popolo

Condividere