Esperto ONU sollecita i governi a rispettare i diritti indigeni

12 agosto 2010

Bambini Innu. Il governo del Canada non riconosce ancora la Dichiarazione ONU sui diritti dei Popoli indigeni. © Bob Bartel/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2010 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Il professor James Anaya, esperto ONU sui Popoli Indigeni, ha sollecitato i governi a rispettare gli standard internazionali dei diritti dei popoli tribali.

In occasione della Giornata Internazionale dei Popoli indigeni del mondo, Anaya ha dichiarato che “i popoli indigeni continuano a veder invase le loro terre tradizionali da forze potenti in corsa per la ricchezza a spese dei popoli indigeni, privati in tal modo di risorse vitali per il loro sostentamento”.

La Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni definisce standard importanti a cui dovrebbero conformarsi tutti i paesi aderenti. Dopo il cambio positivo d’atteggiamento di Australia e Nuova Zelanda, che prima si erano opposti alla Dichiarazione, oggi la quasi totalità dei governi sostiene questi principi. Il Canada si è impegnato a aderire alla Dichiarazione entro quest’anno e gli Stati Uniti stanno riconsiderando le loro riserve in merito.

Tuttavia il professor Anaya ha fatto notare che “oggi la Dichiarazione rimane più un memorandum di tutto quel che ancora resta da fare… anziché un’espressione di quanto è stato conquistato sul campo… […] La piena implementazione della Dichiarazione deve essere l’obiettivo dell’azione congiunta dei governi di tutto il mondo, delle Nazioni Unite e di altri attori”.

Nonostante la Dichiarazione rappresenti uno standard internazionale importante, non è legalmente vincolante. Survival sta quindi conducendo una campagna perché i governi di tutti i paesi firmino la sola Convenzione internazionale sui popoli tribali legalmente vincolante, la Convenzione ILO 169.

All’inizio di quest’anno la Repubblica Centrale Africana è diventata il primo stato africano a firmare la Convenzione. Poco dopo l’ha seguita il Nicaragua portando il numero complessivo dei firmatari a ventidue.

Anche Survival Italia sta premendo sul Governo italiano.
*Partecipa alla campagna" e firma subito la petizione.

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