Giunto all’Alta Corte il caso dei Boscimani, ma le vessazioni continuano

23 gennaio 2003

Questa pagina è stata creata nel 2003 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Ieri, i Bakgalagadi e i Boscimani Gana e Gwi della Central Kalahari Game Reserve hanno ripresentato all'Alta Corte un caso per loro cruciale, chiedendo un esame "della massima urgenza". La corte dovrà decidere se il governo del Botswana ha privato i Boscimani della loro terra con la forza, in modo scorretto o senza il loro consenso. Negli ultimi 6 anni, i Boscimani "trasferiti" sono stati più di 2000.

Inoltre, il tribunale dovrà stabilire se la distruzione da parte del governo delle riserve d'acqua dei Boscimani, il divieto della caccia di sussistenza e quello di far ritorno nelle loro terre, siano "illegali e incostituzionali".

Su richiesta del governo del Botswana, il caso, presentato da oltre 200 Boscimani agli inizi del 2000 era stato rigettato dalla corte in aprile per un vizio di forma. Ora, la Corte d'Appello ha ordinato il riesame urgente.

Nel frattempo, centinaia di Boscimani stanno disperatamente cercando di far ritorno a casa, dopo esser stati deportati dalla terra in cui vivono da millenni e rinchiusi in squallidi campi di reinsediamento che loro stessi descrivono come "luoghi di morte". Oltre 100 persone sono riuscite a rientrare nonostante la mancanza d'acqua, le intimidazioni e il divieto di cacciare.

Stephen Corry, direttore di Survival, ha oggi dichiarato: "Questo caso deve essere esaminato con la massima urgenza. Le deportazioni sono avvenute ormai da un anno e non c'è ancora stata duna delibera sul ricorso. Nei campi di reinsediamento i Boscimani stanno morendo e sono convinti che si tratti di un piano del governo per eliminarli definitivamente, una volta per tutte."

Per ulteriori informazioni contattare Francesca Casella (02-8900671 o scrivere una email a [email protected])

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