Ultimatum degli Yanomami ai cercatori d’oro

9 febbraio 2009

Padre e figlio yanomami, Brasile. © Victor Englebert/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2009 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Gli Indiani Yanomami della comunità di Paapiú, nell’Amazzonia brasiliana, hanno chiesto alle autorità di espellere le centinaia di cercatori d’oro illegali che invadono la loro terra.

Minacciano di essere pronti a usare archi e frecce per cacciare loro stessi gli invasori se le autorità non interverranno presto con le misure necessarie.

Negli Anni Ottanta, gli Yanomami e i loro vicini, gli Yekuana, erano stati decimati dalla corsa all’oro divampata nelle loro terre, nello stato di Roraima. Dopo due decenni di campagne, il loro territorio fu riconosciuto e i minatori vennero espulsi. Tuttavia, nel corso degli ultimi anni, i ‘garimpeiro’ sono ritornati in numero sempre crescente – si calcola che attualmente nel territorio ce ne siano circa 3.000.

I leader yanomami hanno ripetutamente denunciato le invasioni ma finora le autorità non hanno preso misure efficaci. Secondo gli Yanomami, recentemente la situazione si è molto aggravata.

Il 21 gennaio, un gruppo di cercatori d’oro ha ucciso un indiano Yekuana e ferito suo figlio. Gli autori del crimine si sono consegnati alla polizia ma non sono ancora stati sottoposti a giudizio.

La scorsa settimana, un altro gruppo di garimpeiro ha avvicinato degli Yanomami cercando di simpatizzare con loro. Al sopraggiungere di altri Indiani si sono allontanati promettendo di ritornare.

Spesso, i cercatori d’oro sono armati e in passato hanno ucciso molti Yanomami. Li hanno anche esposti a malattie mortali come la malaria. Le attività estrattive provocano l’inquinamento dei fiumi e la morte dei pesci su cui si basa il sostentamento della tribù.

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