I Boscimani denunciano arresti e maltrattamenti

4 ottobre 2007

Questa pagina è stata creata nel 2007 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Un’organizzazione boscimane che difende i diritti umani ha denunciato che almeno dieci uomini del campo di reinsediamento di Kaudwane sono stati picchiati e arrestati dalle guardie forestali con l’accusa di aver cacciato.

Almeno un uomo, Motsoko RamahokoMotsoko Ramahoko, è stato torturato da funzionari che cercavano di costringerlo ad ammettere di avere cacciato senza licenza.

Ramahoko è uno dei testimoni sentiti dalla Corte Suprema del Botswana durante quello che è poi diventato un processo storico, conclusosi con la condanna del governo, accusato di aver illegalmente sfrattato lui e centinaia di altri Boscimani dalla loro terra. Secondo la sentenza della Corte, il governo aveva anche infranto la legge rifiutandosi di rilasciare permessi di caccia ai Boscimani della Central Kalahari Game Reserve.

Nonostante il pronunciamento, quest’anno sono già stati arrestati almeno 43 Boscimani, tutti accusati di aver cacciato.

Subito dopo il verdetto, nel dicembre 2006, Ramahoko aveva espresso a Survival la sua gioia e il desiderio di poter finalmente far ritorno alla propria terra. A distanza di dieci mesi, tuttavia, né lui né molti altri Boscimani sono potuti rientrare a casa. Oltre a negare il rilascio delle licenze di caccia, il governo rifiuta di fornire ai Boscimani i mezzi di trasporto per rientrare. Gli ha proibito l’uso del pozzo da cui attingono l’acqua nei periodi di siccità e ha dichiarato che non permetterà loro di portare con sé le loro piccole greggi di capre.

Il direttore di Survival Stephen Corry ha dichiarato oggi: “Le violenze da parte delle guardie forestali erano diventate una consuetudine. Diminuite all’epoca del verdetto, ora sono tornate ad essere prassi comune. Nessuno degli esecutori delle violenze è mai stato concretamente investigato dalle autorità. Questo significa prendersi gioco della sentenza della Corte Suprema, del voto del governo in favore della Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni delle Nazioni Unite e del suo preteso rispetto dei diritti umani. La reputazione del Botswana continua a peggiorare e le organizzazioni non governative del paese restano in silenzio”.

Clicca qui per leggere il testo della sentenza o richiedere il DVD sulla vittoria giudiziaria dei Boscimani. La voce narrante è quella dell'attore Pino Insegno,
sostenitore di Survival (in italiano, 15').

Clicca qui per inviare una lettera al governo del Botswana o firma la petizione online.

Per ulteriori informazioni:
Francesca Casella – 02 8900671 – [email protected]
Oppure Miriam Ross: Tel 0044 207 6878734
Email: [email protected]

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