Uccisi due Indiani nomadi, altri costretti alla fuga.

30 dicembre 2005

Questa pagina è stata creata nel 2005 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Due Indiani Nukak sono stati uccisi dai combattenti della guerra civile colombiana. Altri sessanta sono stati costretti alla fuga.

La terra dei Nukak – un'area remota del bacino amazzonico, nel sudest della Colombia – è stata occupata da uno spaventoso mix composto dai contadini colombiani che coltivano coca per il mercato della cocaina, dai gruppi paramilitari, dai guerriglieri di sinistra e dai militari dell'esercito colombiano.

Il territorio dei Nukak era stato protetto nel 1997 dopo una lunga campagna internazionale guidata da Survival. Negli ultimi anni, tuttavia, gli Indiani si sono improvvisamente ritrovati nel mezzo dei fuochi incrociati della quasi guerra civile che stringe la Colombia rurale in una morsa di violenza. Dopo l'applicazione di misure restrittive sulla coltivazione della coca da parte del governo, i colombiani più poveri si sono riversati nelle foreste degli Indiani alla ricerca di luoghi protetti dall'inaccessibilità del territorio. Ma con i coltivatori di coca, nelle foreste indigene sono rapidamente arrivati anche gli altri attori della violenta guerra della droga costringendo i Nukak ad abbandonare le loro case e a darsi alla fuga.

I Nukak che sopravvivono nei bacini dei fiumi Guaviare e Inírida sono solo 400 contro i 1.000 di una decina di anni fa. I Nukak appartengono alla famiglia dei Makú, un gruppo di cacciatori raccoglitori nomadi insediati nelle aree più interne e remote della foresta.

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