La Corte riconosce agli indigeni la proprietà della terra

4 novembre 2005

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Dopo dieci anni di lotta, la tribù dei Temuan del villaggio di Bukit Tampoi, nella Malesia peninsulare, ha ottenuto il riconoscimento dei suoi diritti di proprietà sulla terra.

Nel 1995, la terra dei Temuan era stata sottratta alla tribù per la costruzione di un collegamento stradale con un nuovo aeroporto. Gli indigeni avevano quindi ingaggiato degli avvocati per portare il loro caso in tribunale. Finalmente, a settembre, la Corte d'Appello della Malesia ha sancito i diritti di proprietà degli Temuan sulla loro terra. Ha inoltre ordinato il pagamento di un risarcimento alla tribù da parte del costruttore, del governo malese e di un'agenzia governativa.

Le autorità sostenevano che i Temuan e altri "Orang Asli", o "primi popoli", fossero semplici occupanti della terra statale e che, di conseguenza, non avessero diritto a nessun tipo di risarcimento.

Ma l'ordinanza del giudice Gopal le ha decisamente smentite: "Ci troviamo di fronte a un caso in cui la massima autorità del pase, cioè lo Stato, che è obbligato per legge a proteggere gli indigeni, li ha in realtà sfrattati dalla loro terra e ha permesso che venissero trattati nel più scorretto, crudele e oppressivo dei modi. Spero ardentemente che un tale episodio non si debba più ripetere".

 "Questa sentenza ci permette di preservare la nostra eredità perché la nostra terra è molto importante per noi, in quanto le nostre vite dipendono da essa. Senza terra, non possiamo nemmeno morire degnamente" (Tukas Anak Siam, uomo Temuan).

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