La Commissione Inter-Americana per i diritti umani ordina la sospensione della diga Belo Monte

6 aprile 2011

Protesta degli Indiani contro la costruzione di dighe in Amazzonia. © Telma Monteiro/Survival

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La Commissione Inter-Americana per i diritti umani ha ordinato al governo brasiliano di sospendere la costruzione della diga Belo Monte finché i diritti delle migliaia di popoli indigeni dell’area non saranno stati rispettati.

Se dovesse essere costruita, la diga devasterebbe un territorio di oltre 1500 kmq e ridurrebbe le riserve di pesce da cui dipende la sopravvivenza delle numerose tribù dell’area.

La Commissione ha chiesto alle autorità brasiliane di consultare le comunità che subiranno l’impatto del progetto prima che i lavori continuino, così come previsto sia dalla legge brasiliana sia da quella internazionale.

Ha anche sollecitato le autorità ad adottare “complete misure” per proteggere le vite degli Indiani incontattati dell’area e prevenire la diffusione di malattie.

L’ondata di immigrazione alimentata dalla costruzione della diga minaccia in particolare i popoli isolati, che hanno basse difese immunitarie verso malattie comuni per noi come l’influenza, ma potenzialmente fatali per loro.

Il Ministro degli esteri brasiliano ha risposto alla Commissione che le autorità sarebbero “perplesse” per le “ingiustificate” richieste avanzate.

“Se il governo non risponderà alle richieste della Commissione” ha commentato Sheyla Juruna, la cui tribù è preoccupata delle conseguenze devastanti della diga, “danneggerà la sua immagine di fronte alla società nazionale e internazionale… Da parte nostra, noi manterremo una ferma resistenza contro la realizzazione del progetto Belo Monte.”

Il mese scorso Sheyla ha compiuto un viaggio in Europa per protestare contro la diga.

Leggi le richieste della Commissione (IACHR) al governo brasiliano, in inglese o in portoghese (pdf).

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