Tribunale del Borneo: la causa territoriale dei Penan è ammissibile

23 febbraio 2011

Bambini Penan si rilassano nella loro foresta natale, Sarawak, Borneo. © R. Hanbury-Tenison/Survival

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Un tribunale malese ha stabilito che i Penan possono citare in giudizio il governo e una compagnia del legname per aver sconfinato nella loro terra.

La Corte d’Appello del Sarawak, la parte malese del Borneo, ha ribaltato una sentenza precedente con cui il caso giudiziario intentato da cinque Penan era stato giudicato non ammissibile per scadenza dei termini. Sarebbero infatti già passati 6 anni da quando il governo del Sarawak ha rilasciato alla compagnia del legname Merawa una licenza per disboscare la terra ancestrale della tribù.

Il governo del Sarawak non consulta i Penan prima di autorizzare le compagnie del legname a operare nei loro territori. Spesso, le comunità vengono a conoscenza delle licenze rilasciate solo quando le compagnie arrivano con le ruspe.

“Se una compagnia di disboscamento entrerà nella nostra terra e abbatterà tutti gli alberi, noi non potremo più cacciare e tutte le nostre piante andranno distrutte” ha raccontato un Penan a Survival. “Quando è arrivata l’ultima compagnia, hanno inquinato il fiume. Non potevamo bere l’acqua e quando non c’era la pioggia, pativamo la sete.”

L’avvocato dei Penan Baru Bian ha descritto la sentenza come “una decisione storica”, perché elimina il “limite temporale” che ha spesso impedito ai popoli indigeni del Sarawak di utilizzare il sistema giudiziario per combattere la distruzione della loro terra da parte delle compagnie del legname e della palma da olio.

Ora, cinque Penan del villaggio di Long Lamai sottoporranno il loro caso alla Corte Suprema.

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