Centinaia di proteste contro l’arresto del leader indigeno dell’Ecuador

8 febbraio 2011

Pepe Luis Acacho, leader degli Shuar, Ecuador. © Survival

Questa pagina è stata creata nel 2011 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Pepe Luis Acacho, un leader indigeno Shuar, è stato arrestato due giorni dopo essere stato scelto come candidato capolista alla presidenza della CONAIE, la principale organizzazione indigena dell’Ecuador.

Acacho è stato arrestato insieme ad altri due uomini Shuar, Fidel Kaniras e Pedro Mashiant. Secondo il giornale locale “Diario de los Andes”, i tre sono accusati di “terrorismo organizzato”.

La Confederazione delle Nazioni Indigene dell’Ecuador (CONAIE) ha intervistato Acacho dalla sua cella presso il posto di polizia di Quito, dove è stato trasportato in elicottero la scorsa settimana.

“Non ho opposto resistenza al fermo ma loro (la polizia) mi hanno spinto e malmenato mentre entravo nel loro veicolo informandomi che ero in arresto” ha dichiarato Pepe.

Centinaia di manifestanti sono scesi nelle strade dell’Ecuador chiedendo l’immediato rilascio dei tre detenuti.

Secondo la CONAIE, il governo sta perseguitando 189 leader indiani accusandoli di essere sabotatori e terroristi. La richiesta di rilascio segue una serie di manifestazioni di protesta degli indigeni svoltesi in maggio dello scorso anno contro un disegno di legge di riforma delle acque che, dicono gli Indiani, limiterebbe il loro accesso all’acqua a vantaggio delle compagnie minerarie.

La CONAIE ha annunciato che richiederà un incontro con il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Kim Moon questa settimana, per informarlo delle ostilità in corso tra governo e popoli indigeni in Ecuador.

ULTIMA ORA: Pepe Luis Acacho, Fidel Kaniras e Pedro Mashiant sono stati rilasciati il 9 febbraio. Nel suo ordine, il giudice Narváez ha definito la loro detenzione “illegale, arbitraria e illegittima”.

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