Gli Yanomami denunciano decine di morti per un’epidemia

2 novembre 2010

Madre e figlio Yanomami. © Steve Cox/Survival

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Gli Indiani Yanomami dell’Amazzonia venezuelana hanno denunciato la morte di decine di persone a causa di un’epidemia che potrebbe essere malaria.

“Ci sono ancora molti, moltissimi malati” ha dichiarato venerdì alla Associated Press Andres Blanco, operatore sanitario yanomami.

Blanco ha camminato per giorni per raggiungere l’area colpita. All’agenzia di stampa ha dichiarato che al suo arrivo, a metà ottobre, i leader Yanomami gli hanno segnalato la morte di 51 persone in tre villaggi diversi con una popolazione totale di soli 200 individui circa. Il numero complessivo dei morti non è chiaro.

“Non ho mai visto niente di simile” ha dichiarato Shatiwe Luis Ahiwei, un altro operatore sanitario yanomami citato dall’Associated Press

Gli Yanomami sono la più grande tribù della foresta pluviale amazzonica a vivere in modo relativamente isolato. Contano circa 32.000 individui e abitano a cavallo del confine tra Brasile e Venezuela. A causa del loro isolamento hanno poche difese immunitarie verso le malattie introdotte dall’esterno.

Negli anni ’80 e ’90, quando i cercatori d’oro invasero la loro terra, un quinto degli Yanomami del Brasile morì di malattie come l’influenza e la malaria portate dai cercatori d’oro. Il loro futuro fu assicurato solo grazie a una grande campagna internazionale condotta dagli Yanomami stessi, da Survival e dalla Commissione Pro Yanomami.

L’assistenza sanitaria rimane però precaria su entrambi i fronti del confine, sia in Venezuela sia in Brasile.

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