Nuova comunità aborigena: si aprono spiragli di speranza

23 febbraio 2010

Ornamento tradizionale applicato ad un ragazzo Aborigeno durante un festival di danza, Northern Queensland, Australia.

Ornamento tradizionale applicato ad un ragazzo Aborigeno durante un festival di danza, Northern Queensland, Australia. © John Miles/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2010 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Un gruppo di Aborigeni Alyawarr ha abbandonato il suo insediamento nell’Australia Centrale e ha costituito una nuova comunità in un luogo chiamato Honeymoon Bore.

Banjo Morton, che ha guidato il trasferimento, ha dichiarato che gli Aborigeni sono stati trattati come emarginati e non sono stati coinvolti nelle decisioni riguardanti la loro comunità, in particolare dall’entrata in vigore della politica federale “d’intervento” sugli indigeni del 2007.

Il cosiddetto “intervento” è stata la risposta governativa a un rapporto che citava la diffusione di abusi sui bambini delle comunità aborigene. Le autorità decisero di inviare la polizia e l’esercito in molte remote comunità e di promulgare divieti speciali su alcool e pornografia.

Ai leader fu tolto il controllo delle comunità e non ci fu pressoché nessun tipo di coinvolgimento né di consultazione con gli Aborigeni stessi. Il provvedimento fu respinto dalle comunità più remote ed è stato criticato dalle Nazioni Unite come discriminatorio. Tuttavia resta in vigore.

Honeymoon Bore è appena fuori dell’area soggetta all’intervento. Per questo, lì la comunità può riprendere il controllo del suo stile di vita e del suo futuro. “Qui, lontani da tutte le regole e dall’ingerenza dell’intervento, ci sentiamo liberi e felici” ha dichiarato ai giornalisti Banjo Morton.

Nel nuovo insediamento vivono oggi 70 persone, alloggiate in tende e semplici ripari. Nonostante la loro condizione offra solo il minimo indispensabile, è in ogni caso meglio del sovraffollamento del vecchio insediamento dove in alcune abitazioni l’acqua degli scarichi fognari arrivava alla caviglia e la gente non aveva diritto di parola nelle decisioni prese sulle proprie vite.

Richard Downs, un altro leader Alyawarr, ha detto di prevedere la crescita della comunità e il suo tramutarsi in una genuina “utopia” indigena. “Il nostro scopo è dimostrare che il popolo degli Aborigeni può spezzare il ciclo della dipendenza” ha dichiarato, “e che possiamo badare a noi stessi nel nostro paese”.

La campagna di Survival Il Progresso può uccidere illustra come la perdita della terra e del controllo sul proprio stile di vita abbiano avuto effetti devastanti sulle comunità tribali di tutto il mondo. Questa situazione spesso conduce a dipendenza, depressione, suicidi e abusi di sostanze.

Alcune iniziative prese da comunità come quella di Honeymoon Bore, cioè di riprendere il controllo delle proprie vite, delle proprie terre e del proprio stile di vita, aprono uno spiraglio di speranza per i popoli tribali di tutto il mondo.

Condividere

  • Facebook
  • WhatsApp
  • Copy