Debutto a Venezia degli Indiani Guarani-Kaiowá

27 agosto 2008

Questa pagina è stata creata nel 2008 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.


Claudio Santamaria con Abrísio Silva
Pedro (Osvaldo) e altri Guarani
sul set

Ottocento interviste e tre mesi di seminari teatrali. Sono nati così i 230 attori indigeni protagonisti del film di Marco Bechis “La terra degli uomini rossi – Birdwatchers”, in concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Un cast d’eccezione che lascia sullo sfondo i professionisti, Claudio Santamaria e Chiara Caselli.

Il film è ambientato in Brasile, nel Mato Grosso do Sul, e racconta la storia della lotta quotidiana degli Indiani Guarani-Kaiowá per la sopravvivenza sullo sfondo di una combattuta storia d’amore tra la figlia di un facoltoso imprenditore agricolo e il giovane apprendista sciamano Osvaldo (nome kaiowá chiryvy poty’i, cioè “piccolo bimbo bello”).

Ambientata ai giorni nostri, la trama non potrebbe essere più realistica. “Mato Grosso” significa “foresta fitta” ma nel territorio di alberi non ce ne sono più. Negli ultimi 70 anni, i Guarani hanno perso la maggior parte delle loro terre ancestrali per far spazio ad allevamenti e sterminate piantagioni di soia e canna da zucchero. Oggi vivono ammassati in squallide riserve o accampati lungo i margini delle strade. I territori sono troppo piccoli per sostentarli con caccia e pesca. I bambini muoiono di fame e molti adolescenti, rimasti senza prospettive se non quelle di lavorare in condizioni di semi schiavitù nelle piantagioni di canna da zucchero, si suicidano. Negli ultimi vent’anni, si sono tolti la vita oltre 517 Kaiowá; molti erano ragazzi. La più giovane, Luciane Ortiz, aveva solo 9 anni.

Da decenni, il Brasile è uno dei più grandi produttori di biocombustibili al mondo e la maggior parte delle sue automobili funzionano a etanolo. Oggi, il paese ambisce a diventarne il più grande esportatore con 26 miliardi di litri all’anno entro il 2010. La maggior parte della canna da zucchero, da cui si ricava l’etanolo, viene coltivata in quelle che un tempo erano le foreste dei Guarani, sfruttando principalmente manodopera indigena. Nel solo stato del Mato Grosso esistono già 11 piantagioni ma altre 30 sono in costruzione e una quarantina in fase di progettazione.

Stanchi di aspettare l’intervento delle autorità, da alcuni anni le comunità hanno cominciato a rioccupare le loro terre [retomada] sfidando le violente reazioni dei fazendeiro e dei loro sicari, assoldati per intimidire, picchiare, uccidere. Spesso, i leader delle comunità che rioccupano i loro territori vengono uccisi brutalmente sotto gli occhi dei famigliari.

“Survival International combatte a fianco dei Guarani da oltre vent’anni” ha dichiarato Francesca Casella, direttrice della sede italiana. “La situazione è molto grave ma il loro destino non è segnato. Confidiamo che il film ci aiuti a richiamare l’attenzione di tutti sulla scioccante condizione di un popolo che nonostante secoli di contatto con l’esterno ha mantenuto la sua forte identità e lotta tenacemente per riprendere il controllo delle proprie terre e del proprio futuro. L’aumentata richiesta di biocarburanti è un problema gravissimo, che rischia non solo di peggiorare la già drammatica situazione degli Indiani brasiliani, ma addirittura di condannare a morte 60 milioni di indigeni di tutto il mondo”.

Ambrósio Vilhava (nome guarani kunumi taperendi, ovvero “bambino che brilla come il sole che sorge”) è uno dei protagonisti principali ha così commentato l’imminente uscita de La terra degli uomini rossi a Venezia: “La comprensione del messaggio dipende da chi lo riceve: potrebbe essere che qualcuno ci trovi belli e tutto finisca lì. Io spero che la gente possa capire i Guarani-Kaiowá… Mi aspetto la demarcazione delle nostre terre. Mi aspetto giustizia. Sì, quello che spero di più è proprio questo: terra e giustizia”.

In concomitanza con la realizzazione del film, Survival ha istituito un Fondo speciale a sostegno dei Guarani: per info e aiuti: www.guarani-survival.org


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CONFERENZE STAMPA:

  • Venezia, lunedì 1 settembre h.11.30, Casinò 3° piano
    (con Marco Bechis, 5 Indiani Guarani Kaiowá, Claudio Santamaria, Chiara Caselli)

  • Milano, giovedì 4 settembre h.11.00, Taverna Morigi, via Morigi 8, Milano
    (con Marco Bechis, 5 Indiani Guarani Kaiowá, Claudio Santamaria, Fiona Watson, responsabile delle campagne che Survival conduce in Brasile)


Per interviste e informazioni contattare:
- Survival International:
Francesca Casella, 02 8900671, E-mail: [email protected]
- 01 Distribution:
Valentina Guidi (335 6887778), Mario Locurcio (335 8383364)
E-mail: [email protected]

Sito del film: www.birdwatchersfilm.com

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