È morta la Boscimane Khomani dei manifesti di Survival

28 settembre 2006

Questa pagina è stata creata nel 2006 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

La donna Boscimane Khomani ritratta nel famoso manifesto di Survival "I Boscimani non sono per sempre", è morta il mese scorso.

Nata intorno al 1925, nel corso della sua vita Sanna è stata testimone e protagonista di molti avvenimenti, incluso lo sfratto del suo popolo dal Parco Nazionale Gemsbok, avvenuto nel 1970.

Dopo lunghi anni di esilio trascorsi conducendo un'esistenza miserabile negli accampamenti abusivi sorti lungo i cigli delle strade, fortunatamente, Sanna ha potuto anche condividere l'immensa gioia dei Khomani quando, nel marzo 1999, il presidente sudafricano Thabo firmò la cessione dei diritti di proprietà di 40.000 ettari di terra alla comunità, facendola così rientrare in possesso di una parte della sua terra ancestrale, lungo i confini del parco.

Commemorando la sua morte, il marito di Sanna, Dawid Kruiper, conosciuto anche come 'Oorskietdood' (sopravvissuto) ha inviato ai sostenitori dei Khomani questo messaggio:

"Ringrazio tutti coloro che sono stati a fianco del mio popolo e l'hanno sostenuto oggi e anche nel passato… […] Rivolgo un invito al mondo perché studi la storia del mio popolo e quella di altri gruppi boscimani per capire come l'amore che noi proviamo per la nostra terra e tutto ciò che lei alimenta, ci abbia aiutato a sopravvivere alle tante prove cui siamo stati chiamati a resistere. Se tutti impareranno ad ascoltare attentamente il proprio cuore, ci sarà speranza per il futuro. Ringrazio Survival International".

I Khomani stanno ancora lottando per vedersi riconoscere i loro diritti territoriali all'interno del parco, ribattezzato Kgalagadi Transfrontier Park nell'anno 2000, quando sono stati aperti i suoi confini verso il Kalahari Gemsbok Park del Botswana.


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