Espulsi i taglialegna! Trionfa la campagna di Survival per la tribù più minacciata del mondo

26 febbraio 2014

Alcuni soldati in un’area disboscata nel territorio awá. Il governo brasiliano ha lanciato un’imponente operazione per sfrattare gli invasori illegali dalla foresta della tribù. © Mário Vilela/FUNAI

Questa pagina è stata creata nel 2014 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Nei giorni scorsi la campagna globale lanciata da Survival International per salvare gli Awá ha segnato un trionfo: il governo brasiliano sta sfrattando i taglialegna e gli allevatori responsabili della distruzione della foresta di quella che è stata definita la ‘tribù più minacciata del mondo’. Lunedì 24 febbraio è infatti scaduto il primo termine dato agli invasori per abbandonare l’area volontariamente.

Secondo quanto riportato dal FUNAI, il Dipartimento brasiliano agli Affari Indigeni, ad oggi diversi taglialegna e allevatori hanno lasciato volontariamente il territorio, e una squadra di terra dovrà rimuovere tutti i restanti invasori entro il 9 marzo.

Guarda un video del FUNAI che mostra le prime fasi dell’Operazione Awá. “[Gli animali] sono scappati via spaventati, tutti quanti… I taglialegna sono ovunque” ha dichiarato Pire’i Ma’a, un uomo Awá. “Stanno abbattendo gli alberi e noi non possiamo cacciare… Da tempo diciamo che ci sono i taglialegna e che le loro motoseghe, i macchinari e i camion urlano.”

Numerose celebrità e centinaia di sostenitori hanno diffuso il logo della campagna “Brasile: Salva gli Awá” nei luoghi famosi di tutto il mondo. © Survival International

Con questa operazione, la vasta campagna lanciata da Survival International per salvare gli Awá dall’estinzione segna un’importante vittoria. Dopo il lancio della mobilitazione pubblica, avvenuto nell’aprile 2012, il governo brasiliano ha messo il caso tra le sue priorità, e all’inizio del 2014 ha inviato una squadra di terra per rimuovere gli invasori dispiegando almeno 200 persone tra soldati, funzionari di polizia e agenti governativi. Fonti ufficiali hanno confermato che l’Operazione Awá è una conseguenza della pressione internazionale.

Il Ministro della Giustizia del Brasile ha ricevuto più di 56.000 messaggi dai sostenitori di Survival che gli chiedevano di proteggere la terra degli Awá; celebrità come la star hollywoodiana Colin Firth, l’attore Claudio Santamaria, la stilista Vivienne Westwood e il fotografo brasiliano Sebastião Salgado hanno contribuito a diffondere in tutto il mondo l’appello “Brasile: salva gli Awá!”.

A seguito di un’istanza urgente presentata da Survival e dall’ONG brasiliana CIMI, che lavora da decenni con gli Awá, anche la Commissione Inter-americana per i Diritti Umani, il più importante organismo per i diritti umani del continente americano, ha chiesto risposte al Brasile in merito alla situazione della tribù.

Gli Awá sono una delle ultime tribù di cacciatori raccoglitori del Brasile, e dipendono dalla foresta e dalla sua selvaggina per poter sopravvivere. I taglialegna illegali, però, sono sempre più vicini e la tribù vive da tempo nella paura.

Gli Awá sono una delle ultime tribù nomadi di cacciatori-raccoglitori dell’Amazzonia e, per sopravvivere, dipendono totalmente dalla foresta. © Domenico Pugliese

Più di un terzo della foresta in uno dei loro territori è già stato distrutto. Gli Awá sono preoccupati anche per la sicurezza dei loro parenti incontattati, costretti a vivere costantemente in fuga dai taglialegna armati.

“Grazie alla campagna di Survival e alla preoccupazione internazionale, le autorità brasiliane stanno rimuovendo gli invasori dal territorio awá” ha detto oggi Nixiwaka Yawanawá, un Indiano amazzonico che lavora con Survival. “Perchè la tribù possa sopravvivere, però, il governo deve garantire la protezione a lungo termine della loro terra. Se non sarà così scompariranno, come già è successo a molte altre tribù nella storia del paese. Quindi, Survival non smetterà mai di monitorare la situazione.”

“L’Operazione Awá non sarebbe mai avvenuta senza il sostegno delle migliaia di persone che hanno agito per impedire lo sterminio della tribù più minacciata del mondo” ha detto oggi Stephen Corry, il Direttore generale di Survival International. “I 45 anni di lavoro per i diritti dei popoli indigeni ci hanno dimostrato che l’opinione pubblica è l’unica forza capace di portare cambiamenti reali.”

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