Blitz di Survival al Bit per chiedere il boicottaggio del turismo in Botswana

14 febbraio 2014

I sostenitori di Survival chiedono ai visitatori del BIT di Milano di boicottare il turismo in Botswana in segno di protesta contro la persecuzione dei Boscimani. © Survival International

Questa pagina è stata creata nel 2014 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

I sostenitori di Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, hanno chiesto ieri ai visitatori del Bit, la Borsa Internazionale del Turismo che si tiene a Milano, di boicottare il turismo in Botswana. Le autorità del paese, infatti, continuano a perseguitare gli ultimi cacciatori Boscimani dell’Africa.

I manifestanti hanno distribuito volantini alle migliaia di professionisti del turismo per sollecitarli a non recarsi nè proporre viaggi in Botswana fino a quando non sarà rispettato il diritto dei Boscimani a vivere liberamente nel proprio territorio ancestrale, nella Central Kalahari Game Reserve (CKGR).

Per tutta la durata della fiera, il Botswana promuoverà il turismo, la sua seconda industria per importanza. Mentre utilizza immagini patinate dei Boscimani per pubblicizzare i viaggi nel paese, però, il governo vuole sfrattare la tribù dalla sua terra proibendogli, illegalmente, di cacciare e imponendo a molti di loro di richiedere permessi per visitare le famiglie secondo modalità che ricordano le terribili Pass Laws del Sud Africa dell’apartheid.

Mogolodi Moeti, la vittima più recente di questi abusi, è stato minacciato e picchiato dalla polizia paramilitare del paese (SSG) solo perché sospettato di essere in possesso di carne di selvaggina.

I manifestanti hanno distribuito volantini al Bit, la Borsa Internazionale del Turismo di Milano, e hanno chiesto ai visitatori di sostenere il boicottaggio lanciato da Survival. © Survival International

“Mentre [le SSG] mi aggredivano, mi hanno detto che persino il Presidente era a conoscenza di quello che stava accadendo, che mi stavano picchiando” ha raccontato Moeti al giornale botswano Sunday Standard. “Mi hanno detto che se anche mi avessero ucciso, non sarebbero stati incriminati perché stavano eseguendo un ordine del governo.”

Survival ha lanciato il boicottaggio del turismo in Botswana nel settembre 2013, e da allora oltre 7.000 persone si sono impegnate a non visitare il paese fino a quando ai Boscimani non sarà permesso vivere liberamente nella loro terra. Al boicottaggio si sono unite anche tre compagnie di viaggio.

Il Boscimane Mogolodi Moeti è la vittima più recente delle persecuzioni del governo del Botswana nei confronti dei Boscimani. È stato trascinato fuori dalla sua casa ed è stato picchiato dalla polizia paramilitare per 'dissuadere altri a tornare nella CKGR'. © Survival International

Quella al BIT non è la prima azione di protesta in difesa dei Boscimani: negli scorsi mesi i sostenitori di Survival hanno manifestato anche alla Fiera Mondiale del Turismo e all’Adventure Travel Show di Londra, e al Fitur, la Fiera del Turismo di Madrid.

Il trattamento che il Botswana riserva ai Boscimani è stato ampiamente condannato, tra gli altri, anche dal Relatore Speciale alle Nazioni Unite sui Popoli Indigeni, dalla Commissione Africana per i Diritti Umani dei Popoli e dal Consiglio per i Diritti Umani di Inghilterra e Galles.

“Il Botswana continua a promuovere tour di lusso nella CKGR utilizzando l’immagine ‘esotica’ dei Boscimani vestiti di pelli e promettendo di dare ai turisti l’opportunità di ‘sperimentare lo stile di vita tradizionale dei cacciatori-raccoglitori del Kalahari’. Ma la realtà è ben diversa: per costringerli ad andarsene dalla loro terra, gli ultimi cacciatori Boscimani vengono ridotti alla fame, torturati, picchiati e minacciati” ha dichiarato oggi Stephen Corry, Direttore generale di Survival International. “Il governo sta facendo tutto quanto in suo potere per cancellare proprio quello stile di vita che utilizza per pubblicizzare i viaggi esclusivi nel paese. Evidentemente, il permesso di ‘dormire nelle capanne di paglia’ viene concesso solo a quei Boscimani che aumentano i profitti degli investimenti che il Presidente Khama ha fatto nell’industria turistica.”

Nota ai redattori:
- Il celebre giornalista della BBC John Simpson ha definito “pulizia etnica” la persecuzione di cui sono vittima i Boscimani. Di recente, inoltre, l’attivista dell’African National Congress sudafricano (ANC) ed ex prigioniero di Robben Island, Michael Dingake, ha definito “sub-umano” il trattamento riservato alla tribù.
- Leggi l’intervista al Direttore generale di Survival, Stephen Corry, sulla campagna in difesa dei Boscimani.
- Scarica il volantino distribuito ai professionisti del turismo presenti alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano.
- Leggi la lettera consegnata ai tour operator presenti al Bit.

- Scarica alcune prime immagini del volantinaggio:

I manifestanti hanno distribuito volantini ai visitatori del Bit, la Borsa Internazionale del Turismo, a Milano. © Survival International

I manifestanti hanno distribuito volantini ai visitatori del Bit, la Borsa Internazionale del Turismo, a Milano. © Survival International

I manifestanti hanno distribuito volantini ai visitatori del Bit, la Borsa Internazionale del Turismo, a Milano. © Survival International

I manifestanti hanno distribuito volantini ai visitatori del Bit, la Borsa Internazionale del Turismo, a Milano. © Survival International

I manifestanti hanno distribuito volantini ai visitatori del Bit, la Borsa Internazionale del Turismo, a Milano. © Survival International

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