Avvocato brasiliano condannato per razzismo contro gli Indiani

4 ottobre 2011

Guarani della comunità di Y’poi nello stato del Mato Grosso do Sul, Brasile. © CIMI/Survival

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Un uomo è stato condannato al carcere in Brasile per razzismo nei confronti degli indigeni. Li avrebbe descritti come “vagabondi” e “girovaghi” in un articolo comparso su un quotidiano.

L’articolo rafferma che gli indigeni, inclusi i Guarani, “hanno preso possesso della terra come veri vandali”.

Lo scrittore, l’avvocato brasiliano Isaac Duarte de Barros Júnior, continua: “La salvaguardia di tradizioni che contraddicono la modernità è retrograda e deve finire”.

L’avvocato è stato condannato a due anni di carcere e, a seconda dell’esito di un’udienza ancora in corso, potrebbe anche essere costretto a pagare milioni di dollari come risarcimento per i danni morali.

Il razzismo contro gli Indiani Guarani è molto diffuso, ma questo episodio costituisce uno dei pochi casi conclusisi con un arresto.

I Guarani del Brasile sono oltre 40.000. Come molte altre tribù, hanno un profondo legame con la loro terra, dalla quale dipendono. Tuttavia, sono stati derubati di gran parte della terra ancestrale a favore di allevamenti di bestiame e piantagioni di canna da zucchero e soia. Molte comunità si ritrovano costrette a vivere in riserve sovraffollate o accampati a lato delle strade con scarsa possibilità di procurarsi cibo e acqua pulita.

Il boom della produzione di canna da zucchero sta togliendo ai Guarani la loro terra ancestrale. © Survival

I Guarani chiedono la restituzione delle loro terre ancestrali e il rifiuto degli occupanti di cedere ha alimentato divisioni etniche nell’area. Numerosi Guarani sono stati uccisi dopo aver guidato le loro comunità a rioccupare la propria terra.

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