Il gigante petrolifero ConocoPhillips si ritira dal blocco 39

13 maggio 2011

Frecce disposte a croce dagli Indiani incontattati come monito a stare lontano dalle loro terre. © Marek Wolodzko/AIDESEP

Questa pagina è stata creata nel 2011 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Il gigante petrolifero ConocoPhillips ha annunciato il suo ritiro dal controverso progetto petrolifero nel blocco 39 dell’Amazzonia peruviana settentrionale.

La decisione risponde all’indignazione sollevatasi a livello internazionale sul rischio che le attività petrolifere comportano per due tribù incontattate che vivono nell’area.

L’anno scorso, più di 50 ONG internazionali avevano sottoscritto una lettera di Survival che chiedeva alle compagnie Repsol, Perenco e ConocoPhilips di ritirarsi immediatamente dalla regione.

Gli Indiani incontattati non hanno difese immunitarie verso le malattie importate nell’area dagli operai petroliferi e potrebbero reagire violentemente alle minacce poste sulle loro terre.

Lungo i fiumi del Perù settentrionale, le zattere dell’industria petrolifera sono ormai una costante fissa del paesaggio. © Survival

La ConocoPhillips deteneva il 45% degli interessi nel blocco 39, mentre la maggioranza è di proprietà della compagnia ispano-argentina Repsol-YPF.

La anglo-francese Perenco progetta di costruire un oleodotto dall’interno della stessa area che distruggerà ampi tratti della foresta e passerà attraverso la terra delle tribù.

La ConocoPhillips non ha ancora reso noto chi rileverà la sua quota.

“Se queste aziende internazionali hanno veramente a cuore la responsabilità sociale, non possono continuare a lavorare in aree dove mettono a rischio delle vite” ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival. “Ottenere l’autorizzazione dalle tribù incontattate a lavorare in questi blocchi petroliferi è impossibile, pertanto l’unica conclusione logica è restare fuori dalle loro terre”.

Indiani incontattati del Perù
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