Il Perù espelle l'ambientalista britannico Paul McAuley

5 luglio 2010

Paul McAuley si è schierato contro l’esplorazione petrolifera e lo sfruttamento forestale della terra indigena. © FUNAI/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2010 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Il governo del Perù ha annunciato il progetto di espellere l’ambientalista britannico Paul McAuley dal paese.

McAuley, che appartiene alla congregazione dei Fratelli Cristiani, si esprime in difesa della foresta pluviale amazzonica e dei diritti dei popoli indigeni del Perù da molti anni. È il presidente del Network Ambientalista Loreto, un’organizzazione locale con sede a Iquitos, la più grande città dell’Amazzonia peruviana settentrionale.

McAuley ha saputo della decisione governativa il primo di luglio e gli sono stati dati 7 giorni per lasciare il paese, in cui vive da 20 anni.

Secondo il documento del Ministero dell’Interno firmato l’11 giugno, McAuley avrebbe partecipato ad “attività politiche sovversive dell’ordine pubblico”.

“Il governo del Perù e in particolare il Presidente Garcia non sono chiaramente disposti a tollerare alcuna opposizione ai loro progetti di consegnare l’Amazzonia alle compagnie di sfruttamento petrolifero e del gas” ha dichiarato oggi Stephen Corry, Direttore Generale di Survival International. “Paul McAuley è stato a lungo una spina nel loro fianco. Nonostante tutti i discorsi sulla necessità di ascoltare i popoli indigeni fatti dopo il massacro dello scorso anno, il governo ha inaugurato una campagna di persecuzione contro i leader indiani e ora sembra voglia prendere di mira anche i loro alleati”.

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