Censurata la pubblicità dell’industria malese della palma da olio

2 novembre 2009

Piantagione di palme da olio in una zona appena deforestata, Sarawak. © M Ross/ Survival

Questa pagina è stata creata nel 2009 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Un duro colpo è stato inferto nei giorni scorsi all’industria malese della palma da olio. Il Governo britannico ha infatti censurato una sua campagna pubblicitaria, pubblicata in una rivista inglese. I cacciatori-raccoglitori Penan hanno appreso la notizia con entusiasmo: “Le piantagioni di palma da olio non ci hanno assolutamente mai portato benefici; al contrario ci hanno derubato delle nostre risorse e delle nostre terre” hanno dichiarato alcuni dei loro membri.

I Penan vivono nel Sarawak, la parte malese del Borneo, e stanno lottando da anni contro il taglio delle loro foreste ancestrali, destinate ad essere trasformate in vaste piantagione di palma da olio. Survival, che da decenni affianca i Penan nelle loro strenue battaglie per la sopravvivenza, ha chiesto al governo malese di sospendere ogni attività di deforestazione e coltivazione effettuata senza il loro libero consenso.

L’Agenzia britannica sugli standard pubblicitari (Advertising Standards Agency) ha censurato un annuncio pubblicitario del Malaysian Palm Oil Council (Consiglio malese per la palma da olio). La pubblicità affermava che la palma da olio malese fosse “sostenibile” e che contribuisse ad “alleviare la povertà, in modo particolare tra la popolazione rurale”.

Il garante della pubblicità ha giudicato questa e altre affermazioni presenti nell’annuncio come ingannevoli e non dimostrate.

“Siamo felici che l’annuncio del Malaysian Palm Oil Council sia stato censurato” hanno commentato oggi alcuni esponenti dei Penan che hanno già perso la maggior parte della loro terra a causa della palma da olio. “Come si può affermare che le palme da olio aiutino ad alleviare la povertà quando, fin dagli inizi, le piantagioni hanno invece distrutto le nostre fonti di sostentamento e ci hanno resi molto più poveri? Ogni giorno la gente è sempre più affamata perché la nostra foresta è stata distrutta.”

Le piantagioni di palma da olio e la deforestazione stanno distruggendo le foreste in cui i Penan cacciano e raccolgono il loro cibo, e stanno inquinando i fiumi in cui pescano. Senza le foreste, le comunità stentano a trovare cibo sufficiente al loro sostentamento.

“Affermare che l’industria della palma da olio malese è verde e sostenibile non servirà a ripulire la sua immagine, soprattutto con i Penan” ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival. “L’espansione delle piantagioni nelle loro terre ha già provocato una catastrofe.”

La palma da olio è presente in molti prodotti alimentari di uso quotidiano, e viene sempre più utilizzata per la produzione di bio carburanti.

Guarda l’annuncio del Malaysian Palm Oil Council .

Sostieni le battaglie dei Penan.

Sono disponibili fotografie e filmati.

Per ulteriori informazioni:

Francesca Casella – 02 8900671 – [email protected]

Oppure Miriam Ross: Tel 0044 207 6878734

E-mail: [email protected]

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