La Banca Mondiale sospende i prestiti per le piantagioni di palme da olio

21 settembre 2009

I Penan, nel Borneo malese, sono una delle numerose tribù del mondo minacciate dalle palme da olio. © Andy Rain/Nick Rain/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2009 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

La Banca Mondiale ha annunciato che non concederà più prestiti alle compagnie che sfruttano le palme da olio fino a quando non potrà garantire che tali prestiti non stiano provocando danni sociali e ambientali.

L’annuncio arriva dopo anni di proteste da parte di popoli indigeni e Ong contro i disastri sociali e ambientali provocati dalle piantagioni di palme da olio.

La decisione della Banca Mondiale “è una grande vittoria” ha commentato Victoria Tauli-Corpuz, presidente del Forum Permanente sulle Questioni Indigene dell’ONU. È il risultato di lunghi anni di lavoro da parte dei popoli indigeni dell’Indonesia, coordinati dall’Alleanza dei Popoli Indigeni dell’Arcipelago (AMAN) e sostenuti da Ong come Sawit Watch e Forest Peoples’ Programme (FPP).”

La decisione è stata presa a meno di un mese dalla diffusione di un rapporto interno della Banca Mondiale che concludeva che i suoi prestiti al gruppo Wilmar, che commercia palme da olio in Indonesia, stavano violando gli standard sociali e ambientali della Banca stessa. Il rapporto era stato avviato a seguito di un ricorso presentato da Sawit Watch e altre organizzazioni.

“Quando abbiamo presentato il nostro reclamo” ha dichiarato un portavoce della Sawit Watch, citato dal Forest Peoples’ Programme, “abbiamo costatato che le filiali della Wilmar stavano usando illegalmente il fuoco per ripulire le foreste primarie e altre aree ad alto valore di conservazione, e che stavano frazionando le terre dei popoli indigeni senza aver ottenuto il loro libero, prioritario e informato consenso, innescando violenti conflitti. Il rapporto (interno) mostra che l’IFC [il settore di finanziamento privato della Banca Mondiale] non ha tenuto conto dei suoi standard”.

“Fino a quando non avremo definito una strategia idonea, l’IFC non approverà nessun nuovo investimento nel settore palme da olio. Ho anche chiesto all’IFC di verificare l’impatto sociale e ambientale di tutti gli investimenti del portafoglio palma da olio” ha aggiunto il presidente della Banca Mondiale in una lettera alle Ong.

Come in Indonesia, la palma da olio ha avuto impatti devastanti in molti altri paesi, in modo particolare in Malesia e Colombia.

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