Minatori illegali invadono la terra degli Yanomami

11 dicembre 2007

Questa pagina è stata creata nel 2007 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Più di mille cercatori d'oro illegali hanno invaso la terra degli indiani Yanomami nella foresta amazzonica brasiliana.

L'allarme è stato dato da alcuni Yanomami che vivono nei pressi delle aree in cui i minatori stanno lavorando, e la loro presenza è stata confermata da un aereo militare che ha sorvolato la zona su richiesta degli Yanomami stessi.

Durante gli anni Ottanta e Novanta, gli Yanomami avevano sofferto tremendamente a causa dell'invasione dei cercatori di oro. I minatori sparavano agli indiani, distruggevano i loro villaggi e con la loro presenza li avevano esposti a malattie verso cui non avevano difese immunitarie. Il 20% degli Yanomami morì in soli sette anni. Dopo una lunga campagna internazionale guidata da Davi Kopenawa Yanomami, dalla Commissione Pro-Yanomami (CCPY) e Survival, nel 1992 la terra degli Yanomami venne finalmente demarcata come “Parco Yanomami” e i minatori vennero espulsi.

Il capo del dipartimento brasiliano per gli affari indiani (FUNAI) dello stato di Roraima, Gonzalo Teixeira, sostiene che la nuova ondata di minatori sarà espulsa dall'area all'inizio del nuovo anno. “La presenza di questi cercatori d'oro ha gravemente incrementato l'inquinamento dei fiumi e l'incidenza di malattie sugli indigeni a causa dei frequenti contatti” ha commentato Teixeira.

Il famoso leader e sciamano Davi Yanomami aveva richiamato l'attenzione sulla questione dei cercatori d'oro illegali durante la sua visita nel Regno Unito e in Germania, avvenuta in ottobre. Aveva scritto sia al Primo Ministro Gordon Brown sia al Cancelliere tedesco Angela Merkel: “Il mio popolo Yanomami sta soffrendo e il nostro futuro è minacciato. La nostra terra viene invasa da minatori che inquinano i fiumi e portano malattie. Gli Yanomami hanno ricominciato a morire.”

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