Un rapporto di Tesla sottolinea i diritti dei popoli incontattati – un ‘segnale importante’ per governi e aziende

24 maggio 2024

Di recente, due uomini hongana manyawa sono stati filmati mentre intimavano ai bulldozer di stare alla larga dal loro territorio. © Anon

A conferma di quanto i diritti dei popoli incontattati stiano diventando una preoccupazione rilevante per le aziende, ieri Tesla ha annunciato che sta studiando “la necessità di stabilire una zona interdetta alle attività minerarie (no-go zone) per proteggere i diritti umani e indigeni, in particolare quelli delle comunità incontattate”.

La dichiarazione con cui Tesla collega i diritti dei popoli incontattati alla necessità di una “no-go zone” – ovvero di un’area in cui non possono essere svolte attività minerarie o di altro tipo – è l’ultima dimostrazione dell’impatto che la pressione internazionale per i diritti di questi popoli sta avendo sulle decisioni delle aziende in merito alla loro filiera di produzione. 

Tesla ha inserito l’annuncio nel suo Impact Report 2023, in un capitolo sugli impatti sociali e ambientali in Indonesia, e ha importanti implicazioni per l’estrazione di nichel nel paese. Arriva a seguito della campagna lanciata da Survival International per denunciare che la più grande miniera di nichel al mondo, gestita dalla Weda Bay Nickel (WBN) in Indonesia, potrebbe sterminare gli Hongana Manyawa incontattati

Un uomo hongana manyawa che ha parenti incontattati nella foresta ha affidato a Survival un messaggio diretto alle compagnie produttrici di auto elettriche e a tutti coloro che comprano queste auto. “Questo è il messaggio direttamente dalla foresta: per favore non distruggete la nostra foresta, ne abbiamo bisogno” ha detto. 

La miniera dalla Weda Bay Nickel (WBN), nell’isola di Halmahera, è un’iniziativa imprenditoriale congiunta tra la compagnia mineraria francese Eramet e la cinese Tsingshan, ed è oggetto di pesanti critiche perché opera all’interno del territorio degli Hongana Manyawa incontattati senza il loro consenso. La WBN, che ha avviato le sue attività nel 2019 e pianifica di continuare a operare ancora per molti decenni, sta cercando di produrre materiali per le aziende produttrici di auto elettriche. Eramet è in trattativa con il colosso chimico tedesco BASF per la lavorazione del nichel destinato appunto alla produzione di tali batterie.

La foresta dell’isola di Halmahera, casa degli Hongana Manyawa incontattati, viene distrutta rapidamente per l’estrazione di nichel. © Eramet

Tesla, che al momento non acquista nichel dalla WBN, ha chiarito che si aspetta che i suoi fornitori operino in territori dei popoli indigeni solo con il loro Consenso Libero, Previo e Informato. Un consenso chiaramente impossibile da ottenere dai popoli incontattati, come riconosciuto esplicitamente dall’ONU e dalla Initiative for Responsible Mining Assurance (IRMA). 

La dichiarazione di Tesla è allineata alla decisione annunciata alcuni mesi fa dalla conceria italiana Pasubio. A seguito di campagne che rivelavano che una parte del suo pellame proveniva da allevamenti operanti illegalmente all’interno delle terre degli Ayoreo incontattati in Paraguay, infatti, Pasubio ha deciso di cambiare fornitori. Survival aveva presentato un’Istanza formale contro Pasubio, leader del settore, presso il Punto di Contatto Nazionale dell’OCSE.

Oltre 20.000 sostenitori di Survival in tutto il mondo hanno scritto a Eramet, BASF e all’Amministratore delegato di Tesla Elon Musk per chiedere alle compagnie di prendere posizione contro l’estrazione di nichel e cobalto dal territorio degli Hongana Manyawa incontattati ad Halmahera. 

“È un segnale molto importante” ha dichiarato oggi la Direttrice generale di Survival International, Caroline Pearce. “Survival denuncia da anni che le attività minerarie, gli allevamenti e le prospezioni petrolifere e di gas nelle terre dei popoli incontattati costituiscono non solo una violazione dei diritti indigeni ma anche una catastrofe provocata dall'uomo che genera malattie, morte e persino genocidio. Come dimostrano le recenti dichiarazioni di Pasubio e Tesla, con la crescita della consapevolezza e della preoccupazione dell’opinione pubblica, le aziende e i governi non possono più continuare a far finta di nulla.” 

“La situazione per gli Hongana Manyawa incontattati è particolarmente urgente e drammatica: non hanno dato – e non possono dare – il loro consenso alla distruzione della loro foresta; se le compagnie minerarie dovessero continuare a devastare la loro terra, potrebbero essere sterminati completamente. Nessuna compagnia può estrarre minerali dalla terra degli Hongana Manyawa incontattati senza rischiare di rendersi complice di un genocidio. Eramet, BASF e le altre compagnie coinvolte devono stabilire un’area interdetta alle attività minerarie per evitare il disastro, prima che sia troppo tardi.”  

 

Note ai redattori:

1. Si stima che la popolazione totale degli Hongana Manyawa sia di circa 3.000 persone, di cui circa 300-500 sono incontattati e potrebbero essere sterminati. Le attività minerarie distruggono la loro foresta ancestrale, e i minatori portano malattie verso cui i popoli incontattati non hanno difese immunitarie. 

2. Survival chiede a tutte le compagnie produttrici di auto elettriche, comprese Ford, Volkswagen e BYD, di impegnarsi a non utilizzare materiali provenienti da territori dei popoli incontattati, e sollecita Tesla a trasformare questo impegno in una policy formale. 

3. Negli ultimi anni, il governo indonesiano ha cercato di incoraggiare Tesla a investire nel suo mercato del nichel. L’annuncio di Tesla potrebbe avere ripercussioni in Indonesia.

4. Gli Standard dell’Initiative for Responsible Mining Assurance – a cui Eramet e BASF affermano di attenersi – includono affermazioni forti sui diritti dei popoli incontattati; in particolare, si dichiara che “IRMA non certificherà una miniera se tra le comunità impattate vi sono popoli indigeni che vivono in isolamento volontario [incontattati]”.

5. Tesla non fa riferimento esplicito alla WBN nell’elenco dei suoi fornitori né altrove nel suo rapporto, ma la miniera della WBN mira a produrre materiali per il mercato delle auto elettriche.

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