Lavaggio d’immagine – L’industria della palma da olio malese all’attacco sul web

1 aprile 2011

Piantagione di palme da olio in una zona appena deforestata, Sarawak. © M Ross/ Survival

Questa pagina è stata creata nel 2011 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

La lobby malese della palma da olio ha lanciato un nuovo sito internet per contrastare la cattiva reputazione di questa industria controversa, che ha incontrato una forte opposizione da parte delle tribù del Borneo e delle organizzazioni internazionali.

Il nuovo sito dell’industria, theoilpalm.org, pretende di “mettere le cose in chiaro” sostenendo che i prodotti derivati dalla palma da olio contribuiscono ad alleviare la povertà, a ridurre le emissioni e a migliorare l’utilizzo della terra. “Questi contributi positivi dati alla società spesso passano inosservati, o peggio, sono denigrati dalle ONG ambientaliste” si legge nelle sue pagine. “Il sito web Oil Palm aiuterà a garantire che le loro campagne di disinformazione non restino incontestate.”

Il progetto di convertire 2 milioni di ettari di territorio del Sarawak (la parte Malese del Borneo) in piantagioni di palma da olio avrà effetti devastanti sulla tribù dei cacciatori-raccoglitori Penan, che temono per il futuro delle loro comunità e delle foreste.

“La foresta è il mio tetto e il mio riparo, ed è anche la mia fonte di cibo” ha raccontato a Survival una donna Penan. “Ma quando arriverà la palma da olio, non resterà più niente”.

Il taglio del legname ha già danneggiato gravemente gran parte della foresta da cui i Penan dipendono per sopravvivere. Le aree più degradate vengono oggi trasformate in piantagione di palma da olio, spesso per mano dalle stesse compagnie responsabili della deforestazione – comprese la Shin Yang e la Samling.

Nel tentativo di difendere le loro foreste, i Penan hanno eretto dei blocchi stradali contro la Samling e la Shin Yang per anni.

La palma da olio è utilizzata in migliaia di cibi e di prodotti cosmetici, e per la produzione di biocarburanti. I biocarburanti derivati dalla palma da olio sono tra i più discussi. Nel 2009 la Banca Mondiale ha imposto una moratoria sul finanziamento dei progetti con coinvolgono la palma da olio e le direttive dell’Unione Europea sui biocarburanti sostenibili condannando esplicitamente la conversione delle foreste in piantagioni di palma da olio.

“La lobby malese della palma da olio si è messa chiaramente sulla difensiva” ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival. “Questo nuovo sito internet non è nient’altro che un tentativo di rinverdire la sua immagine. I Penan hanno detto chiaramente di non volere piantagioni di palma da olio sulla loro terra, e l’industria deve rispettare la loro volontà.”

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