Doppia minaccia “verde” sulla foresta pluviale delle tribù del Borneo

9 dicembre 2010

I lavori di costruzione della diga Murum sono già in corso. © Survival International

Questa pagina è stata creata nel 2010 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Mentre i ministri dell’ambiente di varie parti del mondo si incontrano in Messico alla conferenza ONU sui cambiamenti climatici, le tribù delle foreste pluviali del Borneo sono alle prese con la doppia minaccia dell’energia “verde”. Le dighe idroelettriche stanno infatti distruggendo i loro fiumi e le loro foreste vengono disboscate per far posto alle piantagioni di palma da olio.

Le tribù del Sarawak, la parte malese del Borneo, hanno reagito con orrore quando hanno visto l’imponente fiume Rajang ridursi a un filo d’acqua dopo che il suo flusso era stato interrotto in ottobre per alimentare la famigerata diga di Bakun.

Per far posto alla diga, sono stati trasferiti diecimila indigeni e il governo del Sarawak progetta di costruire nella regione un complesso di altre 12 dighe. Il prosciugarsi del fiume Rajang ha fatto crescere l’allarme tra le tribù del Sarawak su questo piano energetico.

Circa 1.000 membri della tribù dei cacciatore-raccoglitori Penan sono già stati avvisati di andarsene per far spazio anche a un’altra diga, quella di Murum, la prima del complesso dei 12 nuovi impianti. Uno “studio sull’impatto ambientale e sociale” della diga Murum è in preparazione, ma la costruzione della diga è già in corso.

L’area di foresta pluviale in cui i Penan ritengono di dover essere spostati è oggetto di un rapido e massiccio disboscamento da parte dalla compagnia per la coltivazione della palma da olio Shin Yang. La palma da olio è utilizzata per produrre biocarburanti e in molti cibi e cosmetici.

“Abbiamo scoperto che la Shin Yang Company ha cominciato a ripulire e abbattere la foresta nell’area del fiume Metalon senza il nostro consenso” ha dichiarato il Penan Ramlie Bujang. “Vogliamo che la foresta di quell’area sia preservata.”

Le piantagioni di palma da olio interessano già imponenti aree del Sarawak che fino a poco tempo fa erano rivestite di fitte foreste.

“La distruzione delle foreste e dei fiumi del Sarawak sta distruggendo le vite dei Penan e di altri popoli tribali” ha denunciato Stephen Corry, direttore generale di Survival International. “Ed è una tragica ironia che tutto ciò sia compiuto nel nome della produzione di ‘energia verde’.”

Leggi i rapporti di Survival sull’impatto che le dighe idroelettriche e le misure adottare per mitigare i cambiamenti climatici stanno avendo sui popoli tribali.

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