Perù: compagnie petrolifere sotto accusa per l’esplorazione petrolifera in Amazzonia

25 settembre 2009

Il logo della compagnia petrolifera spagnola Repsol. © Survival

Questa pagina è stata creata nel 2009 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

I popoli indigeni del sud-est del Perù hanno fatto causa alla Repsol-YPF e alla compagnia statunitense Hunt Oil per i loro programmi di esplorazione petrolifera.

A presentare l’istanza contro le attività di entrambe le compagnie è stata l’organizzazione indigena locale FENAMAD. L’argomentazione si basa sul presupposto che il governo non avrebbe consultato la popolazione locale prima di dare alle compagnie il permesso di lavorare là, come richiesto dalla legislazione internazionale, e che l’esplorazione petrolifera violerebbe i fondamentali diritti umani della popolazione locale a ”godere di un ambiente adeguato”.

La Hunt e la Repsol-YPF possiedono i diritti di prospezione in un’area nota come ”Lotto 76”, in cui abitano le tribù degli Yine, dei Matsigenka e dei Harakmbut. Nel cuore del Lotto ci sono la Riserva Amarakaeri, utilizzata da molti villaggi della regione, e le sorgenti di sei fiumi che costituiscono l’unica fonte d’acqua fresca per circa diecimila persone.

“La FENAMAD spera che questa azione legale paralizzerà qualsiasi attività all’interno della Riserva di Amarakaeri poiché, diversamente, la stessa esistenza dei popoli indigeni di Madre de Dios sarà messa in pericolo” ha dichiarato il portavoce dell’organizzazione Jaime Corisepa.

I rappresentanti dei villaggi potenzialmente coinvolti dall’esplorazione hanno incontrato due impiegati della Hunt nel corso di un meeting recentemente organizzato dalla FENAMAD. I rappresentanti hanno dichiarato alla Hunt che rifiutano la presenza della compagnia sulla loro terra.

Guarda il filmato del meeting con la Hunt (in spagnolo) intitolato ”Guarda come i popoli indigeni dell’Amazzonia peruviana dicono “NO” alla compagnia Hunt Oil”.

Indiani incontattati del Perù
Popolo

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