Abusi sessuali sulle donne indigene

22 novembre 2007

Questa pagina è stata creata nel 2007 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Il 25 novembre è la giornata internazionale delle Nazioni Unite per l’eliminazione della violenza nei confronti delle donne. Con l’occasione, Survival ha scritto all’ONU esprimendo la sua preoccupazione nei confronti delle donne indigene, particolarmente esposte alla violenza e allo sfruttamento sessuale da parte degli stranieri che invadono le loro terre.

La maggior parte degli abusi verso le donne indigene non vengono denunciati e, con tutta probabilità, i dati disponibili non rappresentano che una minuscola porzione del dato reale.

In ottobre, due donne guarani sono state violentate dalle guardie di sicurezza al soldo di un proprietario terriero che occupa illegalmente la loro terra nello stato brasiliano del Mato Grosso.

Il Bangladesh conta una lunga storia di violenze ai danni delle donne jumma da parte dei coloni bengalesi che si insediano sulle loro terre con l’appoggio del governo e dell’esercito.

Nel Papua occidentale, la violenza sulle donne tribali da parte dei soldati indonesiani è pratica comune, e l’età delle vittime varia dai 3 ai 60 anni.

In Brasile gli Yanomami riferiscono che i soldati insediati sulla loro terra senza il loro consenso addescano le ragazzine minorenni costringendole a prostituirsi. In India, nelle isole Andamane, si parla di casi di sfruttamento sessuale nei confronti delle donne jarawa da parte dei viaggiatori che percorrono la strada che attraversa illegalmente la loro terra.

Francesca Casella, direttrice di Survival International Italia, ha dichiarato oggi: “Le donne indigene sono le persone più vulnerabili al mondo, spesso bersaglio di uno sfruttamento spietato e continuo. Migliaia di loro vengono violentate e tante sono costrette alla prostituzione da coloro che mirano a impossessarsi delle loro terre e le considerano come esseri primitivi e arretrati. E pensare che all’interno delle loro società, esse spesso godono di una libertà e di un’uguaglianza che molte di noi donne occidentali possiamo solo invidiare”.

Per ulteriori informazioni:
Francesca Casella – 02 8900671 – [email protected]
Oppure Miriam Ross: Tel 0044 207 6878734
Email: [email protected]

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