ONU preoccupata per le torture nel Papua Occidentale

13 giugno 2007

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La rappresentante speciale del Segretariato Generale delle Nazioni Unite per la difesa dei diritti umani ha concluso la sua visita in Indonesia.

Il 12 giugno scorso, Hina Jilani ha dichiarato di essere "profondamente preoccupata" dalle testimonianze che rivelano l'estensione degli arresti arbitrari, delle torture, delle violenze e delle restrizioni di movimento a cui sono sottoposti gli indigeni papuasi che denunciano apertamente le violazioni dei diritti umani.

La signora Jilani riferisce che la polizia e i militari minacciano di perseguire legalmente i militanti che indagano sulle violazioni dei diritti umani perpetrate dalle forze di sicurezza. È stata particolarmente scossa dal fatto che questi attivisti siano stati etichettati come separatisti alla scopo di minare la loro credibilità, e ha sollecitato che si metta fine a questa situazione.

La rappresentante speciale ha dichiarato di essere preoccupata anche perché chi lavora per difendere i diritti alla terra è spesso minacciato da "privati con potenti interessi economici" ma non riceve alcuna protezione dalla polizia.

Hina Jilani presenterà il rapporto della sua missione al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e sottoporrà raccomandazioni dettagliate al governo indonesiano.

"Survival accoglie con grande favore il rapporto" ha dichiarato Francesca Casella, responsabile di Survival Italia. "Lavoriamo da oltre 25 anni con i leader indigeni e gli attivisti locali per i diritti umani, e le prove raccolte da Hina Jilani sono coerenti con la nostra esperienza. Molti Papuasi sono stati assassinati, arrestati e torturati per aver denunciato apertamente la brutalità della polizia e dei militari. Survival continua a fare pressioni perché il governo dell'Indonesia riconosca i diritti dei popoli tribali del Papua occidentale alla proprietà collettiva della terra e perché metta fine alle violazioni dei loro diritti umani."

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