La polizia occupa la sede centrale della Chiesa papuasa

16 maggio 2007

Questa pagina è stata creata nel 2007 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Ieri, la polizia indonesiana ha attaccato la sede centrale della Chiesa indigena Kingmi di Jayapura, nel Papua Occidentale. Da molto tempo, la Chiesa kingmi denuncia apertamente le terribili violazioni di diritti umani che avvengono nella regione. La maggior parte dei membri di questa congregazione proviene infatti dalla regione montuosa del Papua, dove l'esercito indonesiano ha agito in modo più brutale.

Ieri sei camion della polizia e un cannone ad acqua stazionavano fuori dagli uffici della Chiesa. Paramilitari armati di fucili occupavano il tetto dell’edificio e più di 50 poliziotti erano posizionati all’esterno.

In seguito all’azione della polizia, 200 membri della Chiesa Kingmi hanno protestato all’esterno della sede, bloccando una corsia di traffico.

La Chiesa Kingmi si è recentemente staccata dalla Gereja Kemah Injil Indonesia (GKII, la Chiesa della Bibbia del Tabernacolo dell’Indonesia) per ritornare al suo originario stato di indipendenza. La polizia accusa la Chiesa Kingmi di sostenere il movimento per l'indipendenza di Papua.

Data la brutale repressione di qualsiasi forma di protesta che la polizia indonesiana adotta in tutto il Papua occidentale, Survival teme per la sicurezza dei leader della Chiesa Kingmi e per quella dei manifestanti.

Non si è trattato di un acaso isolato. Il reverendo Benny Giay, presidente dell’Ufficio per la Pace e la Giustizia della Chiesa Kingmi, ha raccontato di un precedente attacco da parte della polizia: “Le vittime della violenza indonesiana sono i membri stessi della Chiesa. La chiesa ha il diritto di battersi per i diritti della gente".

 

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