Kenya: una sentenza storica segna la vittoria degli Ogiek

7 giugno 2017

Un uomo ogiek preprara il suo arco e le sue frecce. © Yoshi Shimizu

Questa pagina è stata creata nel 2017 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Con una decisione senza precedenti, la Corte Africana ha stabilito che il governo del Kenya ha violato i diritti degli Ogiek sfrattandoli ripetutamente dalle loro terre ancestrali.

Il tribunale ha riscontrato che il governo ha violato sette articoli della Carta Africana, e ha ordinato di prendere “tutte le misure del caso” per rimediare.

Gli Ogiek hanno citato in giudizio il governo per la violazione del loro diritto alla vita, alle risorse naturali, alla cultura, alla proprietà, allo sviluppo e alla non-discriminazione.

Il caso è stato sollevato dall’Ogiek Peoples Development Program (OPDP), il Centro per lo Sviluppo dei Diritti delle Minoranze (CEMIRIDE) e il Gruppo Internazionale per i Diritti delle Minoranze, ed è stato presentato la prima volta otto anni fa.

“Per gli Ogiek, è una svolta storica. La questione dei loro diritti territoriali è stata finalmente affrontata e il caso gli ha dato più forza… Il governo ha ora l’opportunità di restituire loro la Foresta di Mau e la loro dignità di popolo Ogiek” ha dichiarato Daniel Kobei, direttore dell’OPDP.

Gli Ogiek sono una tribù di cacciatori-raccoglitori che vive nella Foresta Mau, nella Rift Valley in Kenya, da tempi immemorabili.

Dai tempi coloniali ad oggi, hanno sofferto una lunga storia di discriminazione e sfratti dalla loro terra.

La casa di questa donna è stata demolita durante gli sfratti illegali dalla terra degli Ogiek. © Survival

Gran parte della ricca foresta degli Ogiek è stata invasa e distrutta dagli esterni, e convertita in concessioni di taglio del legname. Alcuni funzionari governativi hanno tentato di giustificare gli sfratti nel nome della conservazione, accusando falsamente la tribù di distruggere la foresta.

Gli sfratti sono spesso violenti, molti Ogiek sono stati uccisi e le loro case bruciate. Non sono mai stati consultati riguardo agli sfratti, né hanno mai ricevuto alcun risarcimento.

Il mese scorso un Organismo delle Nazioni Unite ha espresso la sua preoccupazione rispetto al trattamento che il Kenya riserva ai popoli di cacciatori-raccoglitori e ha rivolto un appello al governo affinché: “Garantisca il legale riconoscimento ai diritti collettivi dei Sengwer, degli Endorois, degli Ogiek e di altri popoli indigeni a possedere, sviluppare, controllare e usare le loro terre, risorse e territori comunitari”.

La speranza è che la sentenza costituisca un importante precedente per altri casi legati ai diritti territoriali indigeni in Africa.

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