Ultimo atto per lo straordinario rituale di pesca degli Enawene Nawe?

29 marzo 2011

Al cuore del rituale dello Yãkwa degli Enawene Nawe c’è la costruzione di fitte dighe di legno. © Fiona Watson/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2011 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Gli Enawene Nawe del Brasile sono partiti verso gli accampamenti di pesca per dare inizio al loro straordinario rituale di pesca annuale in un clima di grande preoccupazione. Temono che le 80 dighe progettate lungo il bacino del fiume Juruena stiano distruggendo le loro riserve ittiche.

Il rito della tribù, lo Yãkwa, è stato riconosciuto patrimonio culturale del paese dal Ministero della Cultura brasiliano. Ma nel 2009, per la prima volta, non è stato celebrato perché la tribù non ha trovato pesce sufficiente nei fiumi.

Gli Enawene Nawe si sono ritrovati ad affrontare una drammatica carenza di cibo tanto che la compagnia costruttrice dell’impianto idroelettrico ha dovuto acquistare tremila chili di pesce d’allevamento e donarlo alla tribù.

Il pesce viene intrappolato con le nasse e poi affumicato. © Fiona Watson/Survival

Nel 2010 la popolazione ittica era ancora bassa.

Alcune delle dighe progettate sono finanziate dalla compagnia Grupo André Maggi, uno dei massimi produttori di soia al mondo.

Durante lo Yãkwa, gli Indiani trascorrono diversi mesi nella foresta, dove costruiscono intricate dighe di tronchi sui fiumi per intrappolare il pesce. Dopo averlo affumicato, lo trasportano ai loro villaggi con le canoe.

Lo Yãkwa è parte essenziale della vita spirituale degli Indiani ed è cruciale per la loro dieta dato che la tribù – caso quasi unico tra i popoli amazzonici – non mangia carne rossa.

“Non vogliamo le dighe che inquinano la nostra acqua, uccidono il pesce e invadono le nostre terre” si legge in una lettera che gli Enawene Nawe hanno inviato alle Nazioni Unite.

La diga Telegráfica è una delle numerose dighe in costruzione lungo il fiume Juruena. © Survival International

La tribù non ha dato il suo consenso alla costruzione degli impianti. Ha eretto dei blocchi stradali e occupato il cantiere di una delle dighe denunciando i danni irreversibili che il progetto arrecherà al loro stile di vita.

“È un’amara ironia che lo Yãkwa sia stato riconosciuto come patrimonio culturale del Brasile quando potrebbe cessare di esistere molto presto” ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival. “L’intero stile di vita degli Enawene Nawe è gravemente minacciato.”

Leggi la lettera inviata dagli Enawene Nawe alle Nazioni Unite (PDF): in inglese, in lingua originale enawene nawe, o in portoghese).

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