I Sami sono i pastori di renne indigeni di Sápmi, un’area di terra che si estende lungo la Scandinavia artica e sub-artica (Norvegia, Finlandia, Svezia e Russia).

Queste splendide fotografie, scattate recentemente nella contea di Troms dal pluripremiato regista Jason Roberts, raccontano la migrazione del branco dai pascoli estivi dell’isola di Arnøy a quelli invernali di Kågen, sulla terraferma. Testo di
Joanna Eede.

Norvegia settentrionale, autunno: le renne si radunano tra le betulle dell’isola di Arnøy, sopra il Circolo Polare Artico.

Si dice che gli antenati dei Sami siano arrivati nella regione appena dopo la fine dell’Era glaciale, circa novemila anni fa.

Durante i mesi estivi, i pastori Sami stringono in cerchio le loro renne sulle vette delle montagne di Arnøy, e le preparano alla migrazione verso le pianure della tundra.

Durante i mesi invernali, lo strato di neve della tundra è sottile, e quindi il muschio di cui si cibano le renne si trova facilmente.

Testo di Joanna Eede.

Norvegia settentrionale, autunno: le renne si radunano tra le betulle dell’isola di Arnøy, sopra il Circolo Polare Artico.

Si dice che gli antenati dei Sami siano arrivati nella regione appena dopo la fine dell’Era glaciale, circa novemila anni fa.

Durante i mesi estivi, i pastori Sami stringono in cerchio le loro renne sulle vette delle montagne di Arnøy, e le preparano alla migrazione verso le pianure della tundra.

Durante i mesi invernali, lo strato di neve della tundra è sottile, e quindi il muschio di cui si cibano le renne si trova facilmente.

Testo di Joanna Eede.

Per raggiungere la terraferma, il branco deve nuotare nel fiordo di Kågsundet. Prima della traversata, il branco viene chiuso in un recinto, per legare i piccoli alle loro madri.

Tradizionalmente i Sami erano nomadi o semi-nomadi; il loro stile di vita è legato strettamente all’allevamento delle renne, alla caccia e alla pesca. Come molti popoli indigeni, recentemente i pastori di renne Sami hanno perso larghe porzioni delle terre da pascolo a causa di dighe, miniere, turismo e altri progetti di “sviluppo”.

Oggi, solo una minoranza continua a migrare stagionalmente. _Molti pastori si aiutano con motoslitte e barche,_ dice Sophie Grig, campaigner di Survival International. _Ma le loro terre e le renne rimangono centrali per la loro identità_.

Per raggiungere la terraferma, il branco deve nuotare nel fiordo di Kågsundet. Prima della traversata, il branco viene chiuso in un recinto, per legare i piccoli alle loro madri.

Tradizionalmente i Sami erano nomadi o semi-nomadi; il loro stile di vita è legato strettamente all’allevamento delle renne, alla caccia e alla pesca. Come molti popoli indigeni, recentemente i pastori di renne Sami hanno perso larghe porzioni delle terre da pascolo a causa di dighe, miniere, turismo e altri progetti di “sviluppo”.

Oggi, solo una minoranza continua a migrare stagionalmente. Molti pastori si aiutano con motoslitte e barche, dice Sophie Grig, campaigner di Survival International. Ma le loro terre e le renne rimangono centrali per la loro identità.

Un segno a penna aiuta gli allevatori a identificare i proprietari degli animali più giovani; in seguito, vengono eseguite la marchiatura delle orecchie, i controlli medici e le vaccinazioni.

La marchiatura deve avvenire prima che il branco attraversi a nuoto il fiume; quando raggiungono la terra ferma, infatti, molti cuccioli si sono già separati dalle rispettive madri.

Un segno a penna aiuta gli allevatori a identificare i proprietari degli animali più giovani; in seguito, vengono eseguite la marchiatura delle orecchie, i controlli medici e le vaccinazioni.

La marchiatura deve avvenire prima che il branco attraversi a nuoto il fiume; quando raggiungono la terra ferma, infatti, molti cuccioli si sono già separati dalle rispettive madri.

Il branco può contare dai 3.000 ai 5.000 individui; ci vuole un'intera settimana per far nuotare tutte le renne tra  Arnøy e Kågen.  

La migrazione avviene per passi successivi: in quest’immagine si vede la “testa” del branco entrare nel fiordo. 

_Per noi la renna non è solo un animale… Rappresenta un intero modo di vivere_, dice un pastore Sami.

Il branco può contare dai 3.000 ai 5.000 individui; ci vuole un’intera settimana per far nuotare tutte le renne tra Arnøy e Kågen.

La migrazione avviene per passi successivi: in quest’immagine si vede la “testa” del branco entrare nel fiordo.

Per noi la renna non è solo un animale… Rappresenta un intero modo di vivere, dice un pastore Sami.

Una piccola barca segue il branco pronta ad assistere i piccoli che non hanno la forza di nuotare per tutta la distanza.

Una volta i pastori usavano ogni singola parte della renna; le corna per i bottoni, il sangue per produrre insaccati e la pelle per le scarpe da neve, che venivano poi imbottite con un'erba carice che contribuiva a tenere più caldi i piedi.

Una piccola barca segue il branco pronta ad assistere i piccoli che non hanno la forza di nuotare per tutta la distanza.

Una volta i pastori usavano ogni singola parte della renna; le corna per i bottoni, il sangue per produrre insaccati e la pelle per le scarpe da neve, che venivano poi imbottite con un’erba carice che contribuiva a tenere più caldi i piedi.

I Sami considerano la traversata del fiordo, lunga 3 chilometri, come la parte più pericolosa della migrazione del branco.

Se un piccolo nuota nella direzione sbagliata, l’intero branco rischia di seguirlo.

Per completare la traversata occorre all’incirca mezzora.

I Sami considerano la traversata del fiordo, lunga 3 chilometri, come la parte più pericolosa della migrazione del branco.

Se un piccolo nuota nella direzione sbagliata, l’intero branco rischia di seguirlo.

Per completare la traversata occorre all’incirca mezzora.

Un centinaio di zoccoli si fanno largo attraverso le acque gelate del fiordo, con le scure montagne di Uløya che si stagliano all’orizzonte.

_La storia dei Sami è la storia dell’adattamento dell’uomo al clima e alla natura dell’Artico,_ dice Lars-Anders Baer, allevatore e Presidente del Parlamento dei Sami in Svezia. _Secondo i Sami, uomo e natura sono una cosa unica e inscindibile_.

Un centinaio di zoccoli si fanno largo attraverso le acque gelate del fiordo, con le scure montagne di Uløya che si stagliano all’orizzonte.

La storia dei Sami è la storia dell’adattamento dell’uomo al clima e alla natura dell’Artico, dice Lars-Anders Baer, allevatore e Presidente del Parlamento dei Sami in Svezia. Secondo i Sami, uomo e natura sono una cosa unica e inscindibile.

© Jason Roberts/Jason Roberts productions

Il branco rimane sulla terraferma fino alla fine di aprile o all’inizio di maggio, quando la migrazione si ripete in senso opposto, e la vegetazione dell’altopiano può riposare.

Una volta tornate sull’isola di Arnøy, le renne si nutrono di funghi, foglie ed erba.

Il branco rimane sulla terraferma fino alla fine di aprile o all’inizio di maggio, quando la migrazione si ripete in senso opposto, e la vegetazione dell’altopiano può riposare.

Una volta tornate sull’isola di Arnøy, le renne si nutrono di funghi, foglie ed erba.

Berit Logje Siri osserva le renne mentre attraversano il fiordo.

L’industrializzazione del Sápmi, l’assimilazione dei Sami e lo scarso riconoscimento da parte del governo norvegese dei diritti territoriali dei Sami hanno avuto un impatto enorme sui branchi.

Per molti allevatori Sami, tuttavia, il tempo è scandito ancora oggi dalle migrazioni stagionali delle loro renne. 

_La mia gente vive con le renne da millenni_,  spiega un allevatore Sami. _Siamo strettamente interconnessi. Si può dire che le nostre anime si toccano, o meglio ancora, che sono una cosa sola_.

Berit Logje Siri osserva le renne mentre attraversano il fiordo.

L’industrializzazione del Sápmi, l’assimilazione dei Sami e lo scarso riconoscimento da parte del governo norvegese dei diritti territoriali dei Sami hanno avuto un impatto enorme sui branchi.

Per molti allevatori Sami, tuttavia, il tempo è scandito ancora oggi dalle migrazioni stagionali delle loro renne.

La mia gente vive con le renne da millenni, spiega un allevatore Sami. Siamo strettamente interconnessi. Si può dire che le nostre anime si toccano, o meglio ancora, che sono una cosa sola.

© Jason Roberts

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