10 modi in cui le società indigene e tribali sfidano le convenzioni di genere occidentali
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Molte società indigene praticano l’uguaglianza di genere: ci dimostrano che le differenze di genere applicate dalla nostra società non sono “naturali” ma culturalmente specifiche. Eccone 10 esempi:
- Il patriarcato non è inevitabile
Tradizionalmente, tra i Chambri della Papua Nuova Guinea sono le donne a mantenere la famiglia! Si occupano della pesca e portano il pesce in esubero nelle colline circostanti per commerciarlo con le altre tribù. Nessun sesso viene considerato dominante nella società chambri. - La monogamia non è per tutti
La monogamia non è un costume universale. Gli Zo’é dell’Amazzonia sono poligami, e sia gli uomini sia le donne possono avere più di un partner. Nella società zo’é, tutti sono eguali e per tradizione non esistono leader. Tutti indossano il ‘m’berpót’, un lungo bastone di legno molto leggero inserito nel labbro inferiore. - Possono esistere più di due generi
Molte società dei Nativi Americani, tradizionalmente, riconoscono 3 generi. Il terzo genere, detto “due spiriti”, era considerato benedetto per il suo straordinario punto di vista dovuto alla contemporanea comprensione della prospettiva maschile e femminile.
In America, i bambini indigeni hanno sofferto molto nelle Scuole Residenziali, progettate per strappargli l’identità e indottrinarli per conformarli alla società dominante.
Succede anche adesso in altre parti del mondo.
Unisciti alla nostra campagna contro le #FactorySchools - I ruoli di genere non sono rigorosamente distinti
Le donne delle società industrializzate lottano per l’eguaglianza, ma la parità di genere è normale per gli Awá dell’Amazzonia brasiliana. Le donne awá partecipano alle battute di caccia al pari degli uomini e possono avere diversi mariti. - La cura dei neonati non è una “cosa da donne”
I papà Bayaka trascorrono circa mezza giornata insieme ai loro figli. Gli offrono anche un capezzolo da ciucciare se il piccolo piange e la madre o un’altra donna non è disponibile. Non è insolito svegliarsi la notte e sentire un padre cantare al suo bambino. - La politica non è una “cosa da uomini”
Le donne Hadza sono molto autonome e partecipano ai processi decisionali insieme agli uomini, in modo paritario. La tribù dà molta importanza all’uguaglianza e non hanno leader ufficiali. Ritengono che se si possiedono più beni personali di quelli che servono nell’immediato, li si debba condividere. - Le parti del corpo ritenute ”volgari” variano da cultura a cultura
Le parti del corpo ritenute ”volgari” variano da cultura a cultura. Non tutti ritengono indecente mostrare il seno; per alcuni popoli è indifferente, mentre altre parti del corpo sono tabù. Le donne Emberá della Colombia camminano liberamente in topless ma tengono sempre coperti i lati delle cosce. - Nessun tabù sull’allattamento al seno
Le donne Awá dell’Amazzonia, oltre ad allattare i loro figli, allattano al seno anche le scimmiette orfane e altri cuccioli, come l’aguti – un roditore del Sud America. Una volta cresciuti, gli animali tornano a vivere nella foresta. - Conta anche la bellezza maschile
Ogni anno, alla fine della stagione delle piogge, i Wodaabe della Nigeria settentrionale organizzano un concorso di bellezza maschile. Dopo essersi truccati e aver indossato i loro gioielli e abiti migliori, i giovani sfilano per guadagnarsi l’attenzione delle donne. - Le cosiddette società “tradizionali” possono essere più progressiste delle democrazie liberali
Il livello di potere e indipendenza goduto dalle donne Innu del Canada scandalizzò i missionari cattolici che, fino alla metà del XX secolo, cercarono di imporre standard europei e rendere le donne Innu sottomesse ai propri mariti.