L’istituzione di aree protette nel Camerun sudorientale ha progressivamente derubato i Pigmei Baka della possibilità di accedere alle terre ancestrali. Sono regolarmente perseguitati, arrestati e persino torturati dai guardaparco e dai soldati che li accompagnano.
“Un tempo, la foresta era per i Baka, ora non lo è più. Ci muovevamo nella foresta secondo i cicli stagionali, ma adesso abbiamo paura. Come possono proibirci di andare nella foresta? Non sappiamo come vivere diversamente. Ci picchiano, ci uccidono e ci costringono a fuggire in Congo.”
Il cibo più importante per i Baka è il miele: ne mangiano ben 14 tipi diversi. Ecco i nomi che danno ai diversi suoni che le api emettono a seconda dei diversi momenti della giornata:
makelo: all’alba
mongombela: nel primo pomeriggio
mongombe: nel tardo pomeriggio
mojembo: la sera
mongenja: in qualunque momento del giorno
Nel corso delle generazioni, i Baka hanno sviluppato sofisticati codici di conservazione. Questi codici servono ad evitare di eccedere nella caccia; i Baka credono infatti che per cacciare e raccogliere con successo sia necessario condividere, sia tra di loro che con l’ambiente. I Baka hanno una conoscenza approfondita delle piante della foresta – ne usano quasi 500 ma ne riconoscono molte di più – e del comportamento animale. Ad esempio, utilizzano più di una decina di parole per definire gli elefanti della foresta a seconda dell’età, del sesso e della personalità. Alcuni studi dimostrano che i Baka lavorano per migliorare l’ambiente della foresta, a vantaggio dei loro vicini animali. Ad esempio, quando raccolgono l’igname selvatico lasciano spesso parte della radice nel terreno e in questo modo diffondono nella foresta la pianta, che è uno degli alimenti preferiti di elefanti e cinghiali. Conoscono le loro terre, e sanno cosa accade in esse meglio di chiunque altro. Tuttavia, i Baka si lamentano di non poter più tramandare queste abilità e conoscenze alle generazioni più giovani: hanno infatti paura di viaggiare con le famiglie nella foresta a causa degli abusi e delle violenze che subiscono.
“Sappiamo quando e dove ci sono bracconieri nella foresta, ma nessuno ci ascolta.”
Costrette ad abbandonare la foresta, molte comunità baka denunciano un grave peggioramento del loro stato di salute. Lungo i bordi delle strade, dove sono costretti a vivere, i Baka sono sempre più esposti alla malaria e ad altre malattie. Non possono più raccogliere le piante medicinali di cui hanno bisogno per restare sani, e sono costretti a dipendere da alimenti a basso contenuto nutrizionale. L’alcolismo dilaga. “Ci ammaliamo perché abbiamo cambiato la nostra dieta. La nostra pelle non ama il sole e la vita di villaggio. Quando stiamo nella foresta godiamo di buona salute e aumentiamo di peso. Qui abbiamo perso tutti i muscoli, e sembriamo malati. Per dimenticare i nostri problemi, siamo costretti a bere.” – Atono (pseudonimo), uomo Baka
Cosa puoi fare
Per equipaggiare le sue squadre “anti-bracconaggio”, il governo camerunense conta su potenti organizzazioni conservazioniste, tra cui il WWF (Fondo mondiale per la natura). Per favore, scrivi subito al WWF internazionale per assicurarti che il suo lavoro in Camerun non contribuisca alla persecuzione dei Baka.
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