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Operazione Awá

Sollecitato dalla campagna internazionale lanciata da Survival per salvare gli Awá dall’estinzione, il governo brasiliano ha inviato truppe e agenti federali a espellere i taglialegna e gli allevatori illegali che avevano invaso il territorio della tribù.

Ecco le immagini esclusive dell’operazione.

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    Gli Awá hanno vissuto per secoli in simbiosi con la foresta pluviale. Il primo contatto con il FUNAI, il dipartimento governativo agli affari indigeni del Brasile, risale al 1973.

    Per decenni i membri della tribù sono stati circondati da allevatori, taglialegna e coloni che hanno continuato a invadere e uccidere nella totale impunità. Intere famiglie awá sono state massacrate; alberi antichi sono stati fatti a pezzi e bruciati.

    Un giudice federale brasiliano ha descritto la situazione generale degli Awá come un “vero genocidio”.

    © Survival International

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    Nell’aprile 2011, Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, lancia una campagna internazionale per salvare gli Awá. Poco meno di due anni dopo, nel dicembre 2013, il governo brasiliano annuncia che tutti i taglialegna illegali saranno allontanati.

    per condurre l’Operazione Awá, il governo invia nell’area truppe e agenti federali. In questa foto si vede un elicottero arrivare al campo base dell’esercito.

    © Mário Vilela/ FUNAI

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    Il fotografo brasiliano Sebastião Salgado.

    La campagna di Survival riceve il sostegno di decine di celebrità, tra cui l’attore Claudio Santamaria, la star hollywoodiana Gillian Anderson, la stilista Vivienne Westwood, il musicista Julian Lennon e molti altri.

    Più di 57.000 persone scrivono al Ministro della Giustizia brasiliano per chiedergli di espellere gli invasori e proteggere il territorio della tribù; centinaia di sostenitori in 38 diversi paesi del mondo inviano la loro awáicon: una fotografia con il logo della campagna “Brasile: salva gli Awá”.

    © Survival International

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    Secondo numerosi esperti brasiliani, a meno di un intervento urgente, gli Awá – una delle ultime tribù di cacciatori-raccoglitori nomadi dell’Amazzonia – si sarebbero estinti.

    © Mário Vilela/ FUNAI

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    La terra ancestrale degli Awá si chiama Harakwá, ovvero il luogo che conosciamo. Ogni vallata, corso d’acqua o sentiero è impresso nella loro mappa mentale.

    Oggi, più del 30% della foresta nel loro territorio centrale è stato distrutto illegalmente.

    © Mário Vilela/ FUNAI

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    Amiamo la foresta perché siamo nati qui. Senza la foresta non potremmo sopravvivere. Non sappiamo vivere come i Bianchi.

    To’o, uomo awá.

    © D. Pugliese/Survival

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    Una delle decine di segherie illegali aperte nel territorio awá, nel mezzo di una lussureggiante foresta.

    I camion vengono caricati di legname, aveva raccontato un uomo awá a Survival. E non smettono nemmeno di notte!

    © Silvano Fernandes/ FUNAI

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    All’interno del territorio della tribù, i taglialegna avevano costruito forni speciali per trasformare il legname in carbone destinato all’industria del ferro.

    © Silvano Fernandes/ FUNAI

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    I taglialegna illegali avevano aperto strade attraverso il territorio awá.

    È come se la nostra foresta venisse divorata, aveva detto Takia Awá a una ricercatrice di Survival.

    I membri contattati della tribù sono 350. Altri cento circa rimangono incontattati e sono particolarmente vulnerabili alle malattie portate dall’esterno, che potrebbero ucciderli.

    Nonostante il successo dell’Operazione Awá, i membri più isolati della tribù restano in grave pericolo.

    © Mário Vilela/ FUNAI

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    Un allevamento di bestiame illegale nel territorio awá: la rigogliosa foresta di un tempo è andata distrutta.

    Gli Awá si prendono cura della loro foresta da secoli, in totale contrasto con la devastazione operata dagli invasori.

    © Silvano Fernandes/ FUNAI

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    Carlos Travassos, capo del Dipartimento per gli Indiani incontattati e recentemente contattati del FUNAI (al centro), mostra una mappa del territorio awá alla polizia federale.

    © Mario Vilela/FUNAI

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    Carlos Travassos partecipa a un sorvolo del territorio awá insieme ad alcuni membri delle forze di polizia brasiliane.

    © Silvano Fernandes/ FUNAI

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    Un agente speciale del FUNAI, il dipartimento governativo agli affari indigeni del Brasile, sega i tronchi abbattuti illegalmente per renderli commercialmente inutilizzabili.

    © Mário Vilela/ FUNAI

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    Alcuni membri della squadra operativa vanno ad aggiornare gli Awá sui progressi dell’operazione.

    Nell’aprile 2014 la tribù ha ricevuto un documento ufficiale in cui si conferma che tutti i non-Indiani sono stati espulsi dal loro territorio.

    L’espulsione dei taglialegna ha fermato, almeno per il momento, quella che altrimenti sarebbe stata una marcia inarrestabile verso l’ennesima estinzione di una tribù delle Americhe, ha dichiarato oggi Stephen Corry, Direttore generale di Survival International. È un successo senza precedenti. Nessun’altra mobilitazione dell’opinione pubblica è mai riuscita in così poco tempo a indurre un governo ad agire per impedire la scomparsa di un popolo indigeno.

    Survival chiede ora alle autorità brasiliane di mettere in atto un programma permanente di protezione territoriale per tenere gli invasori fuori dalla terra della tribù.

    © Silvano Fernandes/FUNAI

 

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