Borneo: avvocato per i diritti umani interrogato dalla polizia

4 agosto 2010

I Penan armati di cerbottane bloccano i disboscatori lungo le strade d’accesso alle loro foreste. © Survival 2009

Questa pagina è stata creata nel 2010 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Harrison Ngau Laing, famoso avvocato per i diritti umani, è stato interrogato dai funzionari dell’Unità Speciale della polizia malese per l’immigrazione. Il fatto è accaduto lunedì scorso mentre l’avvocato stava per prendere un volo per Kuala Lumpur. Le autorità lo hanno fermato e interrogato circa la sua destinazione e le ragioni della missione.

Nel 1987, Harrison era stato messo agli arresti domiciliari secondo l’Internal Security Act per almeno due anni e aveva trascorso 2 mesi in carcere a causa del sostegno dato ai blocchi stradale eretti dai Penan e da altri popoli indigeni del Sarawak. Il passaporto gli venne ritirato. Gli è stato restituito nel 2003 ma da allora i suoi movimenti sono costantemente tenuti sotto controllo dall’Unità Speciale.

“Il governo sta ripristinando le vecchie tattiche intimidatorie e restrittive della libertà di movimento degli attivisti” ha commentato Mark Bujang, direttore esecutivo del Borneo Resources Institute (BRIMAS).

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