Aspre critiche dai Papuasi per la gaffe ‘primitiva’ dell’ex presentatore BBC

25 febbraio 2009

Uomo Asmat, Papua Ocidentale. © Jeanne Herbert/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2009 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

I popoli indigeni del Papua Occidentale hanno criticato Michael Buerk, ex tele-giornalista della BBC, per averli definiti “primitivi” e averli inoltre accusati di uccidere gli stranieri.

Un portavoce di Elsham, la principale organizzazione per la difesa dei diritti umani in Papua, ha dichiarato: “Sono sorpreso che un giornalista di grande esperienza come il signor Buerk abbia detto una cosa tanto offensiva quanto falsa. Le persone uccise a Papua sono in realtà proprio i Papuasi, e ciò avviene per mano dell’esercito e della polizia indonesiani. In totale, sono stati uccisi almeno 100.000 indigeni. Sarebbe bene che i giornalisti si occupassero di questo, invece di rigurgitare stereotipi razzisti.”

Nel corso del programma Moral Maze di BBC Radio 4, Buerk ha affermato che “le sole società veramente primitive sopravvissute fino all’epoca contemporanea sono le tribù delle aree remote della Nuova Guinea, e che ogni volta che entrano in contatto con uno straniero lo uccidono”.

La gaffe di Buerk arriva poco dopo le sinistre accuse di cannibalismo mosse contro una tribù amazzonica e riprese dai titoli dei giornali di tutto il mondo. Gli Indiani della tribù dei Kulina, che vivono in Brasile e in Perù, sono stati accusati di aver ucciso e mangiato un colono bianco. Secondo esperti di tutto il mondo, profondi conoscitori dei Kulina, le accuse sarebbero “false” e “tendenziose”.

“Il commento di Buerk” prosegue il comunicato di Elsham, “rafforzerà l’opinione generale secondo la quale gli indigeni del Papua Occidentale non sarebbero capaci di prendere decisioni che riguardano la loro terra, le loro risorse naturali e le loro foreste, e che non dovrebbero godere degli stessi diritti accordati agli altri esseri umani. Rafforzerà l’idea che essere oppressi e colonizzati dall’Indonesia, è la cosa giusta per noi”.

“Il signor Buerk e i media con i quali collabora farebbero meglio a lavorare con il governo britannico per fare pressione sul governo dell’Indonesia al fine di aprire il Papua Occidentale al mondo esterno. Ciò permetterebbe ai giornalisti di entrare e anche Buerk potrebbe così visitare il nostro paese, incontrare i Papuasi e verificare la situazione di persona.”

L’opinione di Buerk sui popoli tribali è molto diversa da quella di altri giornalisti del Regno Unito come John Simpson, George Monbiot, Sandy Gall, Tim Butcher, Michael Butcher, John Vidal e Christina Lamb. Questi ultimi hanno infatti appoggiato la campagna di Survival “Il razzismo uccide i popoli tribali. Mettiamocelo bene in testa" (Stamp it Out), concordando sul fatto che utilizzare termini come “età della pietra” e “primitivo” per descrivere i popoli indigeni sia oggi del tutto inaccettabile.

Il direttore di Survival, Stephen Corry, ha dichiarato: “Il signor Buerk è semplicemente, ma pericolosamente, in errore. Le persone che hanno pochi contatti con il mondo esterno hanno molte buone ragioni per temere gli stranieri e la scia di morte e distruzione che essi si portano appresso. Molti popoli tribali ne sono ben consapevoli, lo hanno appreso dalle loro esperienze dirette, passate o presenti, o da quelle dei loro vicini. Questo spiega l’ostilità e la paura che caratterizza ogni nuovo contatto, e non ha niente a che vedere con il loro presunto essere “primitivi”. Accade molto più spesso che siano gli indigeni a essere uccisi dagli esterni, piuttosto che il contrario.”

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