L'Ecuador cancella il piano per salvare la terra delle tribù del parco Yasuni

19 agosto 2013

Gli Indiani Waorani dell’Ecuador sono imparentati alle tribù incontattate dei Tagaeri e dei Taromenane. Tutti sono gravemente minacciati dalle prospezioni petrolifere nel parco Yasuni. © John Wright/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2013 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Nonostante l’ampia opposizione della nazione, il Presidente dell’Ecuador Rafael Correa ha cancellato il progetto ideato per proteggere dalle trivellazioni petrolifere il Parco Nazionale Yasuni, abitato da due tribù incontattate.

L’iniziativa Yasuni Ishpingo Tambococha Tiputini (ITT) era nata nel 2007 e proponeva di fermare le trivellazioni petrolifere all’interno del parco a condizione che i sostenitori internazionali raccogliessero una somma di denaro pari a metà del valore stimato delle riserve di petrolio dell’area.

Nel 2011, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) aveva stabilito un fondo fiduciario per gestire le donazioni al progetto ma, ad oggi, sono stati raccolti solo 13 milioni dei 3,6 miliardi di dollari richiesti.

Giovedì scorso il Presidente Correa ha affermato di non aver altra scelta se non quella di smantellare il progetto: “Il mondo ci ha abbandonato”, ha dichiarato.

Nel Parco Yasuni abitano diversi popoli indigeni, tra cui le tribù incontattate dei Tagaeri e dei Taromenane.

Le tribù non hanno difese immunitarie verso le malattie portate dall’esterno e qualsiasi contatto potrebbe essere fatale. Molte tribù della regione sono già state decimate a seguito del contatto con gli operai petroliferi.

Si pensa, inoltre, che il conflitto tra gli Indiani Waorani locali e le tribù incontattate sia dovuto alla crescente pressione esercitata dai taglialegna e dalle compagnie petrolifere che già operano nell’area.

La scorsa settimana centinaia di manifestanti si sono riversati nelle strade della capitale dell’Ecuador per protestare contro la decisione: temono che le compagnie petrolifere mettano in pericolo le vite delle tribù incontattate e devastino la rinomata biodiversità del parco.

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