Il ricordo di Marcos Veron 10 anni dopo

13 gennaio 2013

Marcos Veron è stato ucciso 10 anni fa per aver rivendicato la terra ancestrale. © João Ripper/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2013 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

I Guarani si sono riuniti oggi per celebrare il decimo anniversario della morte di Marcos Veron, brutalmente assassinato dopo aver riportato la sua comunità nella terra ancestrale.

L’omicidio, compiuto dai sicari di un allevatore locale, ha avuto eco in tutto il mondo, e Marcos è divenuto un simbolo del coraggio e della tenacia con cui i Guarani continuano a lottare per riconquistare la loro terra nonostante sofferenze e violenze terribili.

“Soffriamo tremendamente per la mancanza del nostro leader Marcos Veron, morto in un bagno di sangue” ha detto Adelsa, nuora di Marcos, a Survival. “Ma la sua voce continua a parlarci nei nostri sogni.”

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Due anni fa un tribunale brasiliano ha giudicato tre dei sicari armati colpevoli di rapimento, tortura e associazione a delinquere in relazione alla sua morte, ma sono stati assolti dalle accuse di omicidio e tentato omicidio.

Pochi anni prima di morire, Marcos aveva profeticamente dichiarato: “Questa è la mia vita, la mia anima. Se mi allontanerete da questa terra, mi toglierete la vita”.

E proprio il giorno prima di morire Marcos aveva detto a suo figlio Ernesto: “Figlio mio, stiamo tornando nella nostra terra e non l’abbandoneremo mai. Se mi uccideranno, continuate a battervi perché Takuara è la nostra terra. Non lasciategli distruggere la nostra riserva”.

Oggi i Guarani di Takuara occupano ancora solo una piccola frazione della loro terra perché stanno ancora aspettando che le autorità brasiliane riconoscano pienamente i loro diritti territoriali.

I famigliari di Marcos Veron ricordano la sua morte con preghiere rituali. © Sarah Shenker/Survival

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