La tribù più minacciata del mondo paralizza la ferrovia

4 ottobre 2012

Gli Indiani hanno occupato i binari per chiedere il rispetto dei loro diritti territoriali. © CIMI/Survival

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Una protesta che vede protagonisti anche gli Awá, definiti da Survival come la tribù più minacciata del mondo, ha costretto la più grande miniera di ferro del mondo a sospendere le attività lungo la sua principale linea ferroviaria.

Martedì, centinaia di Indiani, tra cui gli Awá, sono scesi sui binari della ferrovia Carajás, di proprietà del gigante minerario Vale, per esprimere la loro opposizione ai progetti del governo brasiliano che, se legalizzati, potrebbero minare i loro diritti territoriali.

La manifestazione è l’epilogo di mesi di rabbia per un progetto chiamato Direttiva 303, che proibisce l’espansione dei territori indigeni.

Il governo ha rifiutato di rigettare la proposta di Direttiva nonostante violi sia la legge nazionale sia quella internazionale. Il suo testo suggerisce infatti che alcuni progetti possano essere portati a compimento anche senza un’adeguata consultazione degli Indiani.

La frustrazione ha trovato sfogo martedì, quando diverse tribù si sono unite per chiedere il rispetto dei diritti territoriali.

L’occupazione dei binari è l’ultima di una serie di proteste che hanno coinvolto la compagnia Vale, la cui ferrovia fiancheggia il territorio degli Awá.

Il mese scorso, un giudice ha annullato una sentenza che proibiva al gigante minerario di raddoppiare i binari per incrementare la produzione.

La decisione è stata un duro colpo per gli Awá, che biasimano la ferrovia per aver portato migliaia di invasori nelle loro terre e l’accusano di mettere in fuga gli animali che cacciano.

Le proteste coinvolgono il gigante minerario Vale, la cui ferrovia fiancheggia il territorio degli Awá. © Fiona Watson/Survival

“Se il Brasile vuole essere d’esempio e mostrare al mondo il rispetto dei suoi popoli indigeni” ha commentato il direttore generale di Survival International Stephen Corry, “non dovrebbe dar retta alle dannose proposte di una manciata di lobbisti rurali. La protesta dimostra che per tribù come quella degli Awá, i diritti alla terra sono tutto.”

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