Brasile: chiesto risarcimento dai 83 milioni di dollari per una comunità guarani

21 giugno 2012

Uomo guarani. Una comunità guarani in Brasile potrebbe ricevere 83 milioni di dollari per “danni morali e materiali”. © Fiona Watson/Survival

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Un pubblico ministero brasiliano ha chiesto al governo di pagare 83 milioni di dollari a una comunità di Guarani quale forma di risarcimento per “danni morali e materiali”.

La comunità, nota come Guyra Roká, è la stessa coinvolta nella vicenda della Shell, il cui partner brasiliano, la Raizen, ha recentemente annunciato che smetterà di approvvigionarsi di canna da zucchero coltivata sulla terra dei Guarani entro il 25 novembre prossimo a seguito della vigorosa campagna condotta dagli Indiani e da Survival International.

Marco Antonio Delfino de Almeida ha intentato causa al governo chiedendogli di pagare alla comunità di Guyra Roká un risarcimento per i tanti anni di privazione della terra subiti e per il tempo che occorrerà ancora alle autorità per mappare e restituire loro il territorio. Il caso tiene in considerazione anche i danni subiti dai Guarani a causa delle violenze, delle malattie e degli altri problemi sociali generati dalla mancanza di terra.

Il pubblico ministero chiede che il denaro del risarcimento sia destinato a progetti di cui possano beneficiare direttamente i Guarani. “Quando torneranno a casa” ha dichiarato, “gran parte della terra sarà ormai stata disboscata e il suolo sarà esausto per decenni di agricoltura intensiva… Gli Indiani avranno bisogno di risorse finanziare, che ora gli mancano, per rendere la loro terra produttiva e il loro ambiente nuovamente sostenibile”.

I Guarani di Guyra Roká furono sfrattati dalla loro terra negli anni ’20. Hanno trascorso anni ammassati in una riserva dove hanno sofferto per il sovraffollamento e la mancanza di terra. Quando le condizioni di vita nelle riserva sono divenute intollerabili, si sono accampati ai margini di una strada vicina alla terra ancestrale.

Oggi vivono in una piccola frazione del loro territorio nonostante esso sia stato riconosciuto dal Ministero della Giustizia. La maggior parte rimane tuttora occupato dagli allevatori di bestiame che vi stanno coltivando canna da zucchero per rifornire l’industria brasiliana dell’etanolo.

“Questo processo è un doveroso riconoscimento dei gravi danni che il furto di terra ha causato ai Guarani” ha commentato oggi Stephen Corry, Direttore Generale di Survival International. “I loro figli sono spinti al suicidio, i loro capi e gli anziani vengono assassinati e le comunità continuano a essere sfrattate – ma loro continuano a tornare. Tutto quello che vogliono è solo di riavere la loro terra.”

Guarani del Brasile
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