Storica sentenza potrebbe aiutare gli indigeni a fermare la deforestazione

8 maggio 2009

Penan, Sarawak, Malesia. © Robin Hanbury-Tenison/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2009 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Una storica sentenza emessa dal tribunale malese questa settimana potrebbe permettere alle tribù che vivono sull’isola del Borneo di fermare la deforestazione e le piantagioni di palma da olio che stanno distruggendo le loro foreste.

Martedì 5 maggio, la Corte Federale malese ha stabilito che i popoli indigeni del Sarawak, la parte malese del Borneo, hanno diritto non solo alla terra che utilizzano per coltivare ma anche a quella in cui cacciano e raccolgo. Sino ad oggi, il Sarawak non aveva mai riconosciuto i diritti dei popoli tribali alla terra ancestrale a meno che non potessero dimostrare di praticarvi l’agricoltura da molti anni.

Da tempo, i Penan e altre tribù del Sarawak lottano disperatamente di fermare le compagnie che, per fare posto alle piantagioni di palma da olio, radono al suolo la foresta da cui dipende la loro sopravvivenza. Ma la difesa legale della loro terra era tecnicamente molto difficile perché i Penan sono principalmente cacciatori raccoglitori e coltivano solo piccoli orti.

Il governo dello stato del Sarawak ha concesso la terra dei Penan a compagnie del legname e imprenditori, senza consultare le tribù. La devastazione inquina i fiumi, uccide i pesci e mette in fuga la selvaggina da cui dipende la sopravvivenza del popolo.

Le tribù del Sarawak hanno intentato circa 200 processi per difendere i loro diritti territoriali, ma la maggior parte langue dei tribunali per le lentezze burocratiche del sistema giudiziario.

La campaigner di Survival Miriam Ross è tornata da poco da una missione tra i Penan ed è disponibile per interviste.

Sono disponibili fotografie e filmati.

Per ulteriori informazioni:
Francesca Casella – 02 8900671 – [email protected]
Oppure Miriam Ross: Tel 0044 207 6878734
E-mail: [email protected]

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